Un menu italiano per il Ringraziamento
Come per il Natale, la nostra principale festività in cui il cibo riveste un ruolo fondamentale nella tradizione, mi piace mantenere le cose semplici.
Ciao,
forse ti chiederai perché io, italiana, sto scrivendo una newsletter sul Giorno del Ringraziamento. Probabilmente qualcuno lo considererà l'ennesimo esempio del processo di americanizzazione che sta prendendo il sopravvento sulla cultura italiana dal secondo dopoguerra. Film, politica, valori, festività, fast food, persino Babbo Natale... Ho già scritto qui di Halloween—e di come la zucca intagliata fosse una tradizione spaventosa anche durante l'infanzia di mia nonna, un esempio dei rituali autunnali che aiutavano gli uomini a dare un senso a quello spazio liminale tra due stagioni e due mondi. Ma il Giorno del Ringraziamento? Perché?
Nella lettera di oggi ti racconto perché amo l'idea di organizzare un pranzo del Ringraziamento e condivido con te anche alcune delle mie ricette di stagione preferite per festeggiare. Preparale per il Ringraziamento, per un Friendsgiving, per Natale, o semplicemente quando hai voglia di riempire la casa con le risate dei tuoi amici. E ricorda, niente stress!
Questa lettera è troppo lunga per il formato e-mail (avevo così tante ricette da condividere), quindi clicca in basso per leggerla nel browser o scaricate l'App Substack, dove potrai leggere tutte le tue newsletter preferite senza affollare la tua casella di posta elettronica.
Domenica 26 novembre parteciperemo al tanto atteso pranzo del Friendsgiving in un’azienda vinicola biologico del posto con amici italiani e americani, una mescolanza di culture, tradizioni alimentari, e accenti diversi. Ci saranno adulti, bambini e cani, un camino acceso e i loro vini. Tutti contribuiranno al pranzo, cosa che apprezzo molto, perché ti fa sentire parte attiva dei festeggiamenti.
Io porterò uno strudel di mele, da servire caldo con una crema inglese punteggiata di semi di vaniglia. Mi immagino la lunga tavolata affollata di amici, la caraffa di crema alla vaniglia che passa di mano in mano, il profumo di cannella e di mele cotte che aleggia nell'aria. Anche solo imaginarlo mi rende felice.
Sette anni fa abbiamo anche ospitato una cena di ringraziamento nello studio, accogliendo i nostri amici internazionali con un enorme tacchino arrosto, condito con erbe e spezie italiane. Lungi da me pensare di poter comprendere appieno il vero spirito del Ringraziamento americano, con i suoi rituali e le sue tradizioni alimentari, le sue luci e le sue ombre, ma ho accolto con piacere l’occasione per riunirsi intorno a un tavolo con gli amici, cosa che noi italiani sappiamo fare molto bene. E in autunno, per giunta, il mio momento preferito da passare in cucina, circondati da zucca, castagne, funghi, mele, e frutta secca.
Durante i nostri corsi di cucina parliamo spesso delle nostre reciproche tradizioni alimentari e culturali con i nostri ospiti. Ci scambiamo ricette e idee, e non nascondo il desiderio di partecipare un giorno a un vero Ringraziamento americano.
Come per il Natale, la nostra principale festività in cui il cibo riveste un ruolo fondamentale nella tradizione, mi piace mantenere le cose semplici.
È finito il tempo dei menu pesanti a più portate, pensati per fare colpo. Sarà che sto invecchiando—ormai ho 42 anni—e non riesco più a mangiare come quando avevo trent'anni, o che sento il bisogno di menu stagionali con uno schema chiaro, meno piatti, e tante verdure.
Quegli anni sono passati, insieme alla fretta, l'esasperazione, le aspettative troppo alte. Scegli ricette che possono essere preparate in anticipo o congelate, usa la tua dispensa come ispirazione, cucina tante verdure e, soprattutto, prova a divertiti!
Prima di tuffarci nelle mie proposte di menu, sono curiosa di sapere se hai mai partecipato a un pranzo del ringraziamento, o se ne hai organizzato uno. Cosa hai cucinato?
Antipasti
Panzanella autunnale
Puoi preparare una panzanella autunnale con zucca e carote saltate in padella, una manciata di olive carnose e cipolle rosse caramellate per aggiungere un tocco agrodolce. Per il condimento dell'insalata, opta per un aceto di mele più leggero che non rubi la scena all'olio extravergine di oliva appena spremuto, che sprigionerà tutti i suoi aromi pepati a contatto con le verdure calde.
La ricetta si trova nell'archivio del blog.
Altrimenti, dall'archivio della newsletter:
Crostoni con salsiccia e stracchino. Anche durante i miei corsi di cucina invernali, questo è uno degli antipasti più apprezzati, amato in egual misura da grandi e piccini: non ne avrete mai abbastanza.
Pallotte cacio e ova. Una ricetta da Cucina Povera. Le pallotte sono palline morbide e spugnose preparate con pane vecchio e formaggio grattugiato avanzato, cotte a fuoco lento in una salsa di pomodoro molto liquida. Servitele in piccole ciotole, con abbondante pane croccante per assorbire il sugo.
Pittule salentine, palline di pasta fritta del Salento. Quello delle pittule è un impasto molto morbido, in realtà più simile a una pastella lievitata, arricchito con gli ingredienti più mediterranei che si possano immaginare.
Primo piatto. Beh, deve essere pasta fresca...
Sagne ‘ncannulate
Le sagne 'ncannulate possono essere tradotte come tagliatelle arricciate, ma non hanno niente a che vedere con le tagliatelle di pasta fresca all'uovo. Le sagne, proprio come le orecchiette e qualsiasi altro tipo di pasta fresca del Sud, richiedono un impasto semplice e povero, fatto solo di farina di semola e acqua. Hanno una consistenza più spessa e gommosa delle tagliatelle all'uovo e richiedono sughi robusti, poiché assorbono meravigliosamente i condimenti. La ricetta delle sagne 'ncannulate è disponibile gratuitamente per tutti nell'archivio della newsletter.
Hai visto la ricetta esclusiva per gli abbonati che abbiamo condiviso mercledì? Ci trovi i cappellacci, fagottini di pasta fatta in casa ripieni di zucca e castagne arrostite, con tre salse di accompagnamento!
Altrimenti, dall'archivio della newsletter:
Tagliatelle allo zafferano con carciofi. Mi sono innamorata della ricetta e dell'abbinamento di sapori - zafferano e carciofi sono un matrimonio d'amore.
Crêpes di zucca e ricotta. Può sembrare una preparazione impegnativa, ma la buona notizia è che puoi preparare tutti gli ingredienti richiesti – crespelle, besciamella e ripieno – con un certo anticipo e assemblare il piatto all’ultimo, oppure puoi anche cuocere il piatto finito il giorno precedente e riscaldarlo con un goccio di latte al momento della cena.
Tagliatelle di farina di castagne con porcini e salsicce. Provate diverse volte anche durante i corsi di cucina, queste tagliatelle ruvide e dall’aspetto rustico nascondono un segreto: una manciata di porcini essiccati uniti all’impasto di farina e uova, che regalano un aroma intenso di bosco autunnale alla sfoglia.
Piatto principale. Il tacchino all'italiana
Petto di tacchino ripieno
Quando però penso al petto di tacchino ripieno, mi vengono in mente giorni di festa, una carne succosa e saporita.
Mi viene voglia di prendere una fetta di pane per inzupparla nel sughino che si forma sul fondo della pentola, fatto di olio, vino bianco, formaggio e succhi della carne. Insomma, per noi che non abbiamo la tradizione del tacchino arrosto per celebrare un giorno di festa, il petto di tacchino – conosciuto anche come fesa – è la scelta più conveniente: una carne magra, economica e versatile.
Come vedrai nella ricetta, preferisco la cottura in pentola a quella in forno, perché riesco meglio a controllare i tempi, più brevi, e, soprattutto, si ottiene una carne più succosa.
La ricetta si trova nell'archivio del blog.
Altrimenti, dall'archivio della newsletter:
L'arista alla fiorentina. In Toscana la parola arista si riferisce sia al taglio di carne che alla ricetta, solitamente servita durante i pasti della domenica, sia in inverno che in estate.
Baccalà alla fiorentina. Che sia fiorentino o livornese, nella mia interpretazione di questa ricetta il baccalà viene prima fritto con spesse fette di patate, poi stufato in una ricca salsa di pomodoro.
Parmigiana di zucca. Si procede come nella più classica delle parmigiane: fette di zucca dorate e cotte al forno, una buona salsa di pomodoro, pezzetti di mozzarella strappati con le mani e cucchiai abbondanti di parmigiano reggiano.
Contorni, i miei preferiti
Finocchi gratinati
Il finocchio è un ortaggio modesto, spesso sottovalutato. Prova ad arrostirlo con olio extravergine d'oliva, succo di limone e aglio per un contorno sorprendente e pieno di carattere e sapore.
La ricetta si trova nell'archivio del blog.
Altrimenti, dall'archivio della newsletter e del blog:
Sformato di cavolfiore. Vellutato e morbido, questo sformato di solito piace a tutti. Anche chi di solito non ama il cavolfiore ne chiederà volentieri una seconda porzione.
Insalata di cavolo nero con noci, arancia e miele. L'arancia e il miele di castagno, che non è eccessivamente dolce, attenuano l'amaro del cavolo nero, mentre le noci danno una bella croccantezza e un sapore di nocciola. Persino mia mamma, che di solito è piuttosto scettica nei confronti delle nuove ricette, ora prepara questa insalata a ripetizione.
Fagiolini in umido. Ora fidatevi di me, dimenticate il vostro orologio, cuocete questi fagiolini per almeno un’ora, su fiamma bassissima, con un po’ di battuto e qualche pomodoro a pezzetti. Frenate la voglia di spegnere il fuoco troppo presto, garantitegli una onorevole lunga cottura. Serviteli come contorno con un po’ di pane per raccogliere il condimento. Sorprendono ogni volta i miei ospiti ai corsi di cucina, dategli l’opportunità di meravigliarvi.
Dolci
Torta di zucca
La zucca è uno di quegli ortaggi che mettono alla prova l'inventiva e la creatività dei cuochi e dei pasticceri nel suo momento di massima produzione. Conferisce cremosità al risotto o, fritta a fettine, trasforma una frittata in un pasto completo. Si intagliava per creare una morte secca nella notte prima di Ognissanti, il 1° novembre. Quello era anche il periodo in cui si preparava la torta di zucca.
Anche Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana, aveva una ricetta per la torta di zucca gialla, la versione italiana della pumpkin pie americana. La zucca viene grattugiata, scolata e cotta nel latte, quindi mescolata con zucchero, mandorle tritate finemente, burro, pangrattato, uova e cannella. L'impasto viene versato in un guscio burroso e cotto in modo da ottenere un ripieno simile a un budino. La ricetta della torta di zucca gialla si trova in Cucina Povera, a pagina 281.
Altrimenti, dall'archivio della newsletter:
Torta al caffè e olio extravergine di oliva. Richiede ingredienti molto semplici, provenienti dalla tua dispensa. Ha il profumo e il sapore di una torta d'altri tempi, di quelle che preparava la nonna e che teneva sempre nella sua dispensa.
Una torta al caffè d'epoca. Burrosa, con uno spiccato aroma di caffè, è la torta preferita di mio babbo.
Giulia devo dire una cosa: tu sei la nuova Ada Boni, con l’unica differenza che tu sei gentile! ;) Certe volte mi dimentico quanti tesori preziosi di ricette sono lì nei tuoi archivi pronte per essere usate.