Le pittule salentine
Quella delle pittule è una pasta molto morbida, in realtà più simile a una pastella lievitata, arricchita con gli ingredienti più mediterranei che si possano immaginare.
La prima volta che ho mangiato le pittule a casa dei genitori di Tommaso è stato l'8 dicembre 2013. Uscivo con lui da qualche mese, e quello era il mio primo invito ufficiale a unirmi alla famiglia per un pranzo in un giorno di festa, anche se ero già un'ospite abituale della casa da un po’.
Il cibo era diventato rapidamente l’argomento primario di conversazione con Lucia, la mamma di Tommaso. Ero affascinata dalle sue tradizioni pugliesi e dalle ricette alle quali mi stava lentamente introducendo.
Abbiamo perso Lucia l'anno scorso a maggio, dopo una lunga malattia. Purtroppo, non ho avuto molto tempo per conoscere lei, il suo amore per l'arte, il suo talento per il disegno, la sua passione per le rose, il suo legame con Tommaso e suo padre.
Ma ho sempre considerato il cibo il nostro legame speciale, fin dalla prima volta che aveva invitato me e altri amici a fermarsi per cena: posso fare la pizza, aveva detto come se fosse la cosa più naturale del mondo invitare a cena un gruppo di persone che non aveva mai visto. All'epoca conoscevo appena Tommaso, ma lei mi aveva già conquistata con la pizza.
La seconda volta che la incontrai, mesi dopo, ero spaventata ed eccitata allo stesso tempo, perché era la prima volta che Tommaso mi presentava come la sua ragazza. Lei era in cucina a Bivigliano, nella loro casa estiva sulle colline sopra Firenze, e sono abbastanza sicura che fosse impegnata ai fornelli a cucinare qualcosa per pranzo.
Adesso sto piano piano cucinando tutte le ricette del libro di cucina salentina che ho comprato la prima volta che siamo andati a Lecce a trovare gli zii di Tommaso. Sto facendo rivivere le tradizioni di Lucia, come le pittule nei giorni di festa, e mi sto esercitando con ricette pugliesi tradizionali, come le orecchiette, i taralli, e i rustici. Lo faccio per tenere vivo e forte quel legame che ho sentito subito con Lucia, e per creare nuove tradizioni da trasmettere a Livia.
Oggi è Santa Lucia. Non ho mai festeggiato Santa Lucia da piccola, perché tutta la mia attenzione di bambina era rivolta all’arrivo di Babbo Natale, mentre Tommaso festeggiava questo giorno solo come onomastico della mamma, comprandole ogni anno una Stella di Natale rosso fuoco. Ma da quando abbiamo Livia, abbiamo iniziato a festeggiare Santa Lucia per onorare la memoria della nonna. Livia crescerà sapendo che sua nonna l'ha amata fin dal primo momento in cui ha saputo che sarebbe diventata nonna, che la protegge, si prende cura di lei, e le manda un regalino ogni anno attraverso la sua santa omonima, che visita i bambini con il suo asinello nella notte tra il 12 e il 13 dicembre.
Per celebrare la memoria di Lucia, oggi condivido la ricetta per fare le pittule, da salvare per la vigilia di Natale, o per quando avrai bisogno di un antipasto semplice e irresistibile per accompagnare un bicchiere di bollicine.
Le pittule salentine
Le pittule si fanno di solito alla vigilia dei giorni di festa, in particolar modo il 7 e il 24 dicembre. Nei giorni di vigilia, quando si mangia di magro, quando cioè il cibo è per tradizione senza carne o grassi animali, le ricette sono decisamente tutto fuorché tristi.
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