Un anno di Cucina Povera
Con sei libri di cucina all'attivo e un settimo in lavorazione, amo molti aspetti della scrittura di un libro di cucina.
Esattamente un anno fa, Cucina Povera si avventurava nel mondo. Cucina Povera è il nostro primo libro di cucina fatto con un editore internazionale, pensato, testato e scritto—per il momento solo—in inglese.
Tommaso e io vogliamo dire grazie, un grande e sentito grazie, alla nostra famiglia e ai amici, a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare questo libro, e a voi, per il vostro prezioso sostegno, per le foto che ci avete inviato e che mostrano Cucina Povera nelle librerie di tutto il mondo, per aver provato le ricette e averle aggiunte al vostro repertorio di cucina, per averci affidato il vostro tempo, per aver lasciato recensioni entusiastiche, per averlo regalato alla vostra famiglia e ai vostri amici. A chi non si è fatto scoraggiare dall’inglese e lo ha acquistato ugualmente, grazie! ❤️
La cucina povera è il filo rosso che caratterizza il modo in cui la mia famiglia cucina da sempre, il mio approccio alle ricette e ai menu durante i corsi di cucina e il modo in cui cucino quotidianamente Livia e Tommaso.
Per festeggiare il primo compleanno di Cucina Povera, ho ripensato agli ultimi 15 anni, quando ho iniziato a scrivere di cibo online e ad accarezzare l'idea di scrivere un libro di cucina.
Avete Cucina Povera? Avete già preparato qualcosa? Qual è la vostra ricetta preferita? Fatemelo sapere nei commenti!
Ho sempre sognato di essere una scrittrice? Da adolescente, quando la vita ti dà abbastanza indizi per avere una vaga idea di ciò che vuoi essere, o almeno di ciò che non vuoi essere, volevo diventare una marketing manager, la mia immaginazione alimentata da film classici degli anni '80 come Una Donna in Carriera. Crescendo, ho capito che il mio modello di riferimento era più Dianne Keaton in Baby Boom che l'intelligente e coraggiosa Melanie Griffith in Working Girl.
Anche quando ho aperto il blog Juls' Kitchen, 15 anni fa, inizialmente pensavo che potesse essere solo un passatempo, un modo per incanalare le mie passioni per la cucina e la scrittura in un'attività collaterale che mi portasse un po’ di gratificazione, almeno un po’ di più di quella che avevo a lavoro, e per questo ci voleva poco. È stato però l'incontro con i libri di cucina di Tessa Kiros a cambiare rapidamente i miei sogni e la mia personale idea di successo.
Ho scoperto che volevo scrivere libri di cucina, che tutto quello che avevo fatto fino a quel momento mi aveva portato proprio lì, a stringere con tutte le forze un sogno appena scoperto: gli studi universitari in comunicazione e marketing, l'adolescenza trascorsa a sognare ad occhi aperti menù su riviste di cucina economiche comprate la mattina in edicola mentre le mie amiche compravano Cosmopolitan, i risparmi investiti in un corso di inglese dopo il lavoro, la mia collezione di libri di cucina appena nata, ma soprattutto un'innata timidezza che mi ha portato a scegliere il cibo come mezzo preferito per esprimermi e dimostrare amore.
Sono diventata un’insegnante di cucina con un sogno audace. Non si trattava di un ufficio d'angolo—quello dei top manager, come dicono sempre nei film—né di una borsa firmata, di uno stipendio importante, di un'auto costosa o della possibilità di viaggiare senza limiti. Volevo diventare una scrittrice, un'autrice di libri di cucina.
Il mio primo libro di cucina, nel 2011, era dedicato a mia nonna: era una piccola edizione a tiratura limitata, stampato da una casa editrice locale, inglese e italiano nella stessa pagina, una raccolta di ricette del blog. Ho iniziato in piccolo, ma è stato ugualmente emozionante. Durante la presentazione del libro—organizzata nel giardino di un hotel a Siena, un rinfresco con la mia famiglia e i miei amici—non riuscivo a guardare mia mamma. Stava piangendo, ma me l'aspettavo, visto che siamo entrambe di lacrima facile. Così ho spostato lo sguardo su mia nonna, di solito poco incline alle lacrime. Anche lei stava piangendo. Ho deciso di rivolgere lo sguardo a mia zia Teresa, la roccia della famiglia, ed eccola lì, con gli occhi lucidi.
Scrivere libri di cucina è un’avventura, un percorso ripido e tortuoso, con passi falsi, imprevisti, e lezioni imparate: ho scoperto l'importanza di avere pazienza, di prestare attenzione ai dettagli, di ritagliarsi la propria strada, di affinare la propria voce, per far sì che ti assomigli il più possibile. Ho lavato più piatti di quanti ne ricordi, la lavastoviglie è diventata la mia migliore amica, ho passato serate intere a cercare di ricordare l'esatta viscosità di un sugo o a cercare nuove parole per descrivere il metodo per chiudere i tortelli. Ho ricevuto recensioni a una stella su Amazon che mi hanno fatto sentire una schifezza per un paio d'ore (e anche di più), e feedback generosi che mi hanno lenito il cuore, e l’orgoglio.
Con sei libri di cucina all'attivo e un settimo in lavorazione, posso dire di amare molti aspetti della scrittura di un libro di cucina.
Ad esempio, tra le pagine di un libro, un occhio attento può cogliere il ritratto che inconsciamente hai fatto della te in un preciso momento: cosa cucini, cosa leggi, come organizzi la dispensa, verso quali combinazioni di sapori propendi, i metodi, le scorciatoie e le stranezze della tua cucina. Anche se Cucina Povera non è un memoir, ma piuttosto una raccolta di ricette che rappresentano l'approccio italiano al cibo, c'è molto del mio modo di vedere il cibo, o dei ricordi delle persone che mi hanno fatto conoscere per la prima volta un sapore, una ricetta o una tecnica.
Ho anche un rapporto ambivalente con i mesi di editing, li temo e li amo allo stesso tempo: ti affezioni a ogni parola del tuo manoscritto, ed è doloroso fare quello che gli anglofoni chiamano kill your darlings, uccidere i tuoi cari. È un po’ come se ti strappassero i capelli che hai faticato tanto a far crescere, pettinare, acconciare. Ma quando finalmente superi la fase di editing, ti trovi un manoscritto più pulito, curato, di cui si può essere orgogliosi. Tutti i mugugni, gli sbuffi, gli infiniti tira e molla, i momenti in cui volevi solo piangere, o urlare, o entrambe le cose, sono valsi la pena per arrivare a quel risultato.
Quando arriva la data di pubblicazione, dopo una gestazione durata mesi, o anni, il libro non è più tuo.
Ha una vita propria là fuori e speri che trovi le persone giuste che lo accolgano con il cuore aperto e lo stomaco affamato.
Ora, nelle prime fasi della stesura del nostro prossimo libro di cucina, non vedo l’ora di ricominciare tutto da capo. È come con i dolori del travaglio: i giorni dopo il parto giuri che non mai e poi mai vorresti rivivere quei dolori, le urla e le lacrime, ma te ne dimentichi presto e saresti pronta a vivere tutto di nuovo per amore di quel caldo fagottino che profuma di buono. Forse.
Dentro Cucina Povera potete trovare ricette genuine, confortanti e nostalgiche della cucina povera italiana che sono in egual misura frugali, nutrienti, e deliziose. Potete acquistare la vostra copia qui.
Se hai già Cucina Povera, se hai cucinato qualche ricetta e ti è piaciuta, lascia una recensione su Amazon, che tu l'abbia acquistata lì o meno. E grazie se hai già trovato il tempo di scriverla, te ne siamo molto grati!
Archivio dei post su come è nato Cucina Povera
Cucina Povera è stata scelto come uno dei 19 Best New Spring Cookbooks of 2023 by Food & Wine, come uno dei 5 Best Cookbooks of Spring 2023 by WSJ, e come uno dei 25 Best Cookbook of 2023 by Delicious Magazine.
“As a home cook that likes to stretch every ingredient as far as possible, Giulia Scarpaleggia's Cucina Povera has become a favorite in my household.” - Sean Flynn, Food & Wine
Alcune ricette tratte da Cucina Povera già uscite online
Sarah Copeland ha condiviso nella sua newsletter la ricetta dei Nettle Gnudi e Apple Olive Oil Cake
Susan Spungen ha condiviso su Susanality la ricetta per risi e bisi, rice and pea soup
Andrew Janjigian su Wordloaf ha condiviso due ricette a bade di pane raffermo: pallotte cacio e ova e pappa al pomodoro
Sul sito della BBC è possibile trovare la ricetta di Italy's classic pasta e patate (pasta and potatoes) dish
The Splendid Table ha condiviso la ricetta per Frittata di Spaghetti
Su OregonLive è possibile trovare la ricetta del Sicilian Almond-Milk Pudding (Biancomangiare di latte di mandorla)
Qui su Lettere dalla Toscana puoi trovare la ricetta per la Schiacciata con l’uva.
Podcast tour - Dove ho parlato di Cucina Povera nell'ultimo anno
Anche se non abbiamo fatto un vero e proprio tour di promozione del libro, ho parlato di Cucina Povera con alcuni dei miei conduttori di podcast preferiti: è stato un bel viaggio!
Sharing the flavor, Ep. Cucina Povera with Giulia Scarpaleggia.
1 Sealed Letter, Ep. 53: Letters from Tuscany with Giulia Scarpaleggia.
Cooking the Books with Gilly Smith, Season 23, Ep. 8: Giulia Scarpaleggia: Cucina Povera
A Writer In Italy - travel, books, art and life, Ep. 85: Cucina Povera & the Art of Making Do with Food Writer Giulia Scarpaleggia
Flavor of Italy podcast, Cucina Povera, new book by Giulia Scarpaleggia
The Crumb - Bake from Scratch. Ep. Tuscan Cooking and Baking with Giulia Scarpaleggia.
Everything Cookbooks, Ep. 68: A Cookbook from the Tuscan Countryside with Giulia Scarpaleggia
Altri articoli sul Food Writing
Dalla cucina
Per Pasqua ho preparato la Torta fiorentina di cioccolato e semolino, tipica di Firenze e della Toscana nel periodo pasquale. È anche il dolce che ho mangiato la prima sera che ho cenato con Tommaso. Sul blog trovi una versione aggiornata, se vuoi provarla. La ricetta si trova qui.
Esperienze di cucina in Toscana con noi
Lo sai che offriamo anche corsi di cucina ed esperienze gastronomiche in Toscana? Il nostro calendario si sta lentamente riempiendo, oltre 330 persone hanno già prenotato un corso quest'anno, e sono rimasti solo pochi giorni disponibili durante l'alta stagione. E sì, anche le prenotazioni per il 2025 sono già aperte!
Ogni pranzo è una scusa per fare un viaggio in Toscana tra ricette, ricordi, e storie locali. Per saperne di più sui nostri corsi di cucina, clicca qui.
(Questi corsi si tengono prevalentemente il mercoledì e giovedì mattina, e sono prevalentemente in lingua inglese, ma sono aperti a tutti. Il nostro calendario di corsi in italiano tornerà in autunno/inverno).
Prossime disponibilità:
Aprile 10, Market to Table Cooking Class, 3 posti disponibili
Aprile 18, Tuscan Cooking Class, 3 posti disponibili
Maggio 15, Market to Table Cooking Class, 3 posti disponibili
Maggio 22, Market to Table Cooking Class, 3 posti disponibili
Giugno 14, Tuscan Cooking Class, 3 posti disponibili
Giugno 19th to 21st, Three Day Tuscan Masterclass, 2 posti disponibili
Giugno 27th, Tuscan Cooking Class, 3 posti disponibili
Novembre 13th to 15th, Three Day Tuscan Masterclass, 6 posti disponibili
Dicembre 11th to 13th, Three Day Tuscan Masterclass, 6 posti disponibili