L'evoluzione del (mio) food writing
Un blog di 14 anni e perché su Substack sono la food writer che ho sempre voluto essere
Il sapore del pane appena sfornato. I primi asparagi sottili su una bancarella del mercato. Un improvviso ricordo d'infanzia suscitato dal profumo delle fragole arrostite. Un'esperienza culinaria sorprendente in un ristorante di provincia. Costruire ricordi con Livia, preparando i nostri cracker con lievito madre la domenica pomeriggio. Dove lo condivideresti un momento così?
Da questa domanda nasce l'evoluzione del (mio) food writing.
Quando ho creato Juls' Kitchen, quattordici anni fa, proprio oggi, la mia risposta è stata sul blog. È qui che ho imparato a scrivere di cibo, dove, anzi, ho scoperto che mi piaceva scrivere di cibo e che questa poteva essere una professione.
Sul blog, nel corso degli anni, ho racchiuso alcuni dei miei ricordi più cari: il mio salto nel mondo del food writing, quando ho conosciuto Tommaso, il nostro matrimonio, l'arrivo di Livia e quando sono diventata mamma. C'era un'emozione nello scrivere un post sul blog, nello scegliere la ricetta giusta che si adattasse al momento, a una ricorrenza stagionale o semplicemente al mio umore.
Se rileggi i vecchi post d'archivio, puoi assaporare l'entusiasmo della giovinezza, si può riconoscere un mondo visto attraverso gli occhiali rosa di ventenne, una ragazza di campagna che aveva appena scoperto la sua vocazione. Mi piace pensare che la mia voce fosse accessibile, amichevole, genuina, ottimista. Il cibo di cui scrivevo era semplice, ma in qualche modo eccitante, perché stavo riscoprendo le mie radici toscane e le ricette tradizionali che mi avevano reso ciò che sono.
La mia crescita e la mia evoluzione sono documentate sul blog, ricetta dopo ricetta, dal tè matcha al cavolo nero, dai cupcake rosa al pollo alla cacciatora.
Citavo spesso Clotilde Dusuolier, blogger francese di Chocolate and Zucchini, che in uno dei miei libri di riferimento per il food writing, Will Write for Food, di Dianne Jacob, diceva:
“Il blog è una parte di ciò che sono. Sta diventando come un arto. Devo nutrirlo costantemente. Lo considero come un motore che mi ha spinto in avanti. Guardo il mondo attraverso il mio impegno di blogger. Quando vado da qualche parte mi chiedo se si tratti di materiale adatto al blog. Ho un’esperienza più intensa delle cose perché mi faccio più domande, non mi limito a vivere il momento, in modo che poi dopo possa parlarne con i miei lettori. (...) È cresciuto con me. È davvero la chiave di tutto ciò che faccio.”
Il blog era il mio spazio sicuro, il mio modo preferito di connettermi con il mondo là fuori, con quello che c’era oltre la mia cucina nella campagna toscana. Era il luogo in cui prendevo nota di una nuova scoperta, di una ricetta che funzionava inaspettatamente bene o di un ricordo legato al cibo che mi solleticava i sensi. Il blog mi ha salvato in un momento in cui avevo bisogno di qualcosa su cui impegnarmi. Non sono mai stata costante nello scrivere un diario da adolescente, come non lo sono ora, ma ho scritto un blog per 14 anni, e questa è la relazione più lunga che abbia mai avuto.
All’inizio era spontaneo. Nel giro di un paio d'anni, Juls' Kitchen si è trasformato dal mio passatempo preferito della mia seconda vita a portfolio online per quello che scrivevo e per i miei corsi di cucina e di food writing. Mi sono divertita tantissimo. Con l'avvento di Facebook e Instagram, però, le conversazioni si sono spostate su altre piattaforme. Con l'avvento della SEO e degli algoritmi, i post sono diventati più strutturati, richiedendo sempre più tempo per essere scritti secondo i dettami richiesti dai motori di ricerca. I corsi di cucina e le consegne dei clienti hanno reso i post meno frequenti. A volte sentivo lo scrivere il blog come un lavoro di routine, pesante. Eppure, lo amavo alla follia e mi confrontavo con un mondo online che richiedeva contenuti veloci e superficiali da gustare con un semplice scroll.
Dovevo trovare un nuovo equilibrio che rendesse sostenibile il mio scrivere di cibo. Altrimenti, dovevo lasciar andare qualcosa.
È stato allora che ho notato che David Lebovitz aveva spostato la sua newsletter su una nuova piattaforma, Substack. Dopo due anni di pandemia, una gravidanza e una bambina, quando i corsi di cucina erano ancora in pausa, abbiamo spostato la nostra newsletter decennale da Mailchimp a Substack nel giro di un giorno. Era il 1° gennaio 2021. Anno nuovo, vita nuova.
Mi ci sono voluti quasi due anni per trovare la mia voce su Substack, perché ho dovuto accettare l'idea che non stavo tradendo il mio blog quando condividevo le mie ricette e le mie storie qui piuttosto che su Juls' Kitchen.
Se io ero Juls' Kitchen, stavo tradendo me stessa? Stavo guardando dall'alto in basso ciò che mi ha fatto trovare uno scopo nella mia vita? Ecco il mio innato senso di colpa. Ma una volta che lo riconosci, gli dai un nome e puoi metterlo a tacere.
Ora condivido i miei migliori articoli sul cibo, pensieri estemporanei, storie personali e ricette di stagione qui su Substack, mentre il blog rimane un archivio online di ricette gratuite, testate e affidabili. Due facce della stessa medaglia, due facce della stessa persona.
Perché mi piace Substack? Perché Substack non è solo una newsletter, è una comunità di scrittori (e lettori), dove sono costantemente motivata a fare meglio. Mi do il permesso di scrivere dei miei fallimenti e disastri in cucina, delle diverse varietà di pomodori in un mercato toscano, dell’ultimo colpo di fulmine per un libro di cucina e della storia del nostro tavolo di marmo.
Qui sono la food writer che voglio essere, perché non sto aspettando che una rivista mi ingaggi per scrivere, ma ho rivendicato il mio spazio e il mio tempo per farlo.
E tu, che hai letto la nostra newsletter, ti sei iscritto, o abbonato, hai commentato e hai condiviso i nostri articoli, ci hai concesso tempo e risorse per scrivere. Sul blog avevo una vaga idea di chi poteva essere all’altro capo di un post, qui so esattamente per chi sto scrivendo: in questo modo mi rendi responsabile.
Più si scrive, più si migliora nel farlo, come accade per ogni cosa nella vita: il pane a lievitazione naturale, le omelette, le capriole, la fotografia.
Dopo più di due anni di newsletter settimanali, con i più svariati spunti e ispirazioni stagionali, ho scoperto che la mia scrittura sul cibo si è evoluta, innanzitutto perché ho messo a tacere il senso di colpa e quella fastidiosa vocina interiore che mi dice continuamente: e chi saresti tu per scrivere di questo? con quali competenze?
E allora chi sono? Sono Giulia Scarpaleggia, food writer e autrice di libri di cucina, con un cognome barocco originario del sud Italia, che scrive ogni settimana lettere dalla Toscana.
Continuerò a scrivere sul blog?
Sì, la mia risposta è un deciso sì. Amo profondamente Juls' Kitchen, devo al mio blog una passione, una carriera, una vocazione, alcuni dei miei migliori amici, un'attività fiorente... e un marito.
Ciò che cambierà sarà il ritmo dei miei post e ciò che condividerò. Il blog Juls' Kitchen è un archivio di ricette gratuite (più di 700 deliziose ricette italiane, toscane e stagionali condivise in più di dieci anni), il luogo dove condividerò occasionalmente nuove ricette, dove caricheremo tutte le informazioni per i corsi di cucina, i workshop di scrittura, insieme alle guide gastronomiche delle nostre zone preferite della Toscana, e non solo.
Da quanto tempo leggi Juls' Kitchen - il blog o la newsletter? Leggi e commenti ancora i blog?
RICETTA. Torta di nocciole
Ma torniamo al blog. Oggi, per celebrare questo traguardo personale, i 14 anni di Juls’ Kitchen, condivido una torta alle nocciole che è stata già apprezzata su Instagram. Da oggi la ricetta ha un posto online dove può essere trovata, archiviata, provata e aggiunta alla tua rotazione settimanale o al tuo repertorio di cucina. Ora la torta alle nocciole è in uno spazio sicuro, nel mio quaderno di ricette online.
Questa torta di nocciole, ispirata alla classica torta di nocciole delle Langhe, è sorprendente nella sua semplicità: si può preparare per colazione, servirla con una tazza di tè caldo e ricoprirla di marmellata di lamponi. Per un dopocena, invece, servi la torta con un espresso e una glassa al caffè o al cioccolato.
Se hai bisogno di stampare questa ricetta per tenerla in cucina e usarla per scarabocchiare i tuoi appunti, trovi il PDF stampabile qui sotto e puoi stampare solo le pagine dispari per evitare le foto e risparmiare inchiostro.
Se prepari questa ricetta, condividila via email e mandami una foto a juls@julskitchen.com, oppure sui social media usando gli hashtag #myseasonaltable#julskitchen e #lettersfromtuscany, e taggando @julskitchen
PROMEMORIA! Preordina Cucina Povera
Cucina Povera è il nostro prossimo libro, ne abbiamo parlato qui, e sarà disponibile ovunque si vendano libri il 4 aprile 2023, ma è già disponibile per il preordine.
So che può sembrare strano chiederti di preordinare un libro ora soprattutto quando sarà consegnato ad aprile, ma i preordini sono il modo migliore per sostenere un autore e aiutare un libro ad avere successo.
Dopo aver preordinato il libro, puoi scaricare immediatamente il ricettario bonus di Cucina Povera, con sei fantastiche ricette che andranno a completare l'edizione finale del libro.
Tuffati subito in alcune delle mie ricette preferite mentre aspetti la tua copia e condividi i tuoi piatti usando #cucinapovera su Instagram.
Io leggo da tantissimi anni il tuo blog, forse una decina; non commento quasi mai ma ti leggo sempre con tantissimo piacere e ho riprodotto tante tue ricette. Ma ti dico la verità, ti leggo volentieri ovunque, blog o newsletter che sia! certo, il blog è una bella raccolta di ricette che spesso consulto, spero davvero che continuerai a tenerlo!
Sì lo leggo e seguo con piacere