Vi presento il fotografo e la food stylist di Cucina Povera
Ovvero, come io e Tommaso riusciamo a lavorare insieme giorno dopo giorno facendo lavoro di squadra
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Quando racconto che io e Tommaso lavoriamo insieme tutti i giorni, il più delle volte condividendo anche la stessa stanza o lo stretto spazio vitale attorno a un tavolo, la gente mi guarda perplessa e la prima domanda è sempre: e come fate? Come fate ad arrivare a fine giornata?
La risposta breve è che litighiamo spesso, soprattutto quando giriamo i video (grazie a Instagram per aver spinto i reel invece delle le foto), ma alla fine troviamo un punto di incontro comune.
Ci rispettiamo a vicenda, amiamo appassionatamente ciò che facciamo per vivere, condividiamo grandi progetti di vita e di lavoro, e nel corso degli anni abbiamo imparato con fatica a dare valore al tempo non lavorativo, come coppia prima e come famiglia poi.
Ma ciò che ha davvero cambiato il nostro approccio nel lavorare insieme è che, una volta scoperto ciò che ci piace davvero fare, ci siamo specializzati nel corso degli anni.
Io e Tommaso stiamo insieme da 10 anni. Siamo cresciuti insieme, personalmente e professionalmente. Prima ero io a scattare tutte le foto per il mio blog e per i libri precedenti, ma con il tempo ci siamo resi conto di lavorare meglio e in modo più efficiente come squadra.
Ora io sviluppo ricette, scrivo, cucino, tengo corsi di cucina e mi occupo del prop styling e del food styling, mentre Tommaso scatta tutte le foto, si occupa della post-produzione, della realizzazione e del montaggio dei video, della produzione dei podcast, della contabilità e dei rapporti con i clienti.
Uno dei nostri sogni - o, per meglio dire, obiettivi professionali - era quello di fotografare il nostro libro di cucina come fanno all'estero.
Cosa vuol dire per noi? Devi sapere che tutti i nostri libri precedenti sono stati fotografati mentre testavamo le ricette, l'ultimo addirittura nell'arco di due anni: il servizio fotografico era sempre incastrato tra la prova delle ricette e la scrittura. Guardavamo con ammirazione gli autori stranieri di libri di cucina che raccontavano dei loro estenuanti ed eccitanti servizi fotografici svolti nell’arco di una settimana o poco più, con prop e food stylist, home economist, una mood board e un look and feel coeso come risultato.
Era quello che volevamo anche per noi.
Poiché le ricette della Cucina Povera sono altamente stagionali, abbiamo organizzato quattro servizi fotografici principali nel corso di un anno, ognuno dei quali si è concentrato su ingredienti e atmosfere stagionali.
Ecco perché questa volta, quando Artisan Books ci ha contattato per scrivere un libro di cucina che assomigliava tanto al nostro sogno nel cassetto, abbiamo deciso di lavorare come avevamo sempre desiderato. Poiché le ricette della Cucina Povera sono fortemente stagionali, abbiamo organizzato quattro servizi fotografici principali nel corso di un anno, ognuno incentrato su ingredienti e atmosfere stagionali. È stata anche un'altra occasione per testare nuovamente le ricette dopo che erano già passate dall’editing di una recipe tester professionista.
Dopo molti mesi, era come cucinare una ricetta scritta da qualcun altro: capivo se c’erano passaggi poco chiari e mi lasciavo piacevolmente soprendere quando trovavo che una ricetta era ancora più buona di quello che ricordassi.
Non avevamo un team numeroso, ma amici e parenti si sono prestati a darci il loro tempo, mani che lavoravano o piatti vintage da usare nelle nostre foto.
Nei giorni più intensi dei servizi fotografici, abbiamo avuto l'aiuto di amici preziosi: Gaia, Simona ed Emanuela sono venute in soccorso più di una volta, dal formare le orecchiette in una calda giornata di agosto all'impastare la pasta frolla per una crostata con la marmellata, dal pulire chili di sardine al mangiare finalmente tutto quello che avevamo cucinato con le loro famiglie.
Poi, la nostra cara amica Sarka Babicka ha attraversato due volte l'Europa da Praga per trascorrere un po' di tempo con noi. Le nostre giornate sono state sempre piene di cibo, fotografia, risate, chiacchiere e ancora cibo.
Il mio lavoro come prop stylist e food stylist
Spero che tu possa riconoscere nelle nostre foto la luce calda della Toscana, il nostro tavolo usurato dagli anni di corsi di cucina e i piatti sbeccati, i nostri taglieri di legno preferiti e i tovaglioli di lino.
Ogni volta che ho dovuto curare lo styling di una ricetta difficile - e con la cucina povera la maggior parte delle ricette sono difficili da fotografare - ho seguito il consiglio di Hélène Dujardin: quando il cibo è difficile da fotografare, abbraccialo. Questo è l'approccio che abbiamo seguito per la maggior parte delle nostre zuppe di fagioli, stufati di carne o di verdure. Ci avvicinavamo sempre di più, concentrandoci su consistenze interessanti e colori vivaci. Ecco perché, alla fine, i miei scatti preferiti sono quelli del pollo alla cacciatora e della cassoeula lombarda, uno stufato di carne di maiale con la verza.
Come food stylist, i miei migliori amici sono l'olio extravergine d'oliva, le erbe aromatiche fresche (solo nelle ricette che prevedono le erbe come ingrediente), il pane o il pangrattato e una ciotola con sale in scaglie e pepe nero macinato grossolanamente. Alla fine il cibo poteva anche essere freddo, ma sempre, sempre commestibile.
Le mie maggiori fonti di ispirazione quando si tratta di food styling sono Tami Hardeman, che ho conosciuto online anni fa e che ho avuto la fortuna di vedere all'opera quando è venuta qui in Toscana per tenere un workshop di Food Photography e Food Styling con Hélène Dujardin, e Kirsten Jenkins, food stylist, autrice di ricette ed ex style editor di delicious. Australia.
Una breve intervista a Tommaso, il fotografo
Non c'è persona migliore di Tommaso per raccontarti l'intero processo di realizzazione del nostro libro di cucina, e allora gli ho fatto qualche domanda.
Come descriveresti il tuo stile?
Reale, autentico, appetitoso. O almeno, è così che vorrei che chi comprerà Cucina Povera descrivesse lo stile delle foto.
Quando fotografo il cibo per lavoro, ho lo stesso stile di quando fotografo nel tempo libero. Indipendentemente dal soggetto, il mio obiettivo è trasmettere emozioni con la fotografia, e mi piace farlo attraverso uno scatto realistico e autentico piuttosto che artefatto. Per questa stessa ragione, tutte le foto di questo libro (e tutti i miei scatti di food photography) sono realizzati solo con luce naturale.
Chi ispira la tua fotografia?
Devo essere sincero: prima di conoscere Giulia, non avevo mai fotografato il cibo, se non una foto veloce al ristorante con il cellulare. Quindi la prima persona che mi ha ispirato è stata lei. Ho imparato la Food Photography prima di tutto attraverso i suoi occhi e la sua passione per il cibo. Poi, giorno dopo giorno, quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, ho iniziato a cercare le mie fonti di ispirazione.
Ellen Silverman, Hélène Dujardin e Andrew Montgomery sono sicuramente le mie tre principali fonti di ispirazione nella fotografia di cibo. E poi anche il mio amico Andrea Palei, con il quale ho la possibilità di confrontarmi anche di persona.
Qual era il tuo obiettivo nel fotografare questo libro? Che cosa volevi mettere in risalto nelle tue foto?
Il mio obiettivo principale con la fotografia di cibo è far venire fame ai lettori, catturare la loro attenzione e incuriosirli abbastanza da convincerli a cucinare quella ricetta. A seconda del piatto, mi piace mettere in risalto il colore, come nel caso del Bonet bianco alla monferrina (p.283) o la consistenza, come per la Frittata Trippata (p.101), o la delicatezza burrosa degli Gnudi di ortica e ricotta (p.150).
Cosa ti è piaciuto di più e di meno nel fotografare questo libro?
Ciò che mi è piaciuto di più nel fotografare Cucina Povera è stato il lavoro di squadra fatto con Giulia, ma anche con i tanti amici che ci hanno aiutato durante la preparazione delle ricette: le giornate di full immersion nel nostro Studio trascorse a cucinare e fotografare sono indimenticabili.
Non posso dire che mi sia piaciuto meno, ma l'editing di tutte le foto è stato invece davvero impegnativo, perché, per la prima volta, ho dovuto occuparmi anche della correzione del colore per la stampa. È stato davvero snervante. Ho scattato più di 1.500 foto, poi ne ho selezionate 411 e "solo" 165 immagini sono entrate nella versione finale del libro. Tuttavia, ora posso dire di essere già pronto per lavorare al prossimo libro di cucina. 😉
Qual è stata la foto più impegnativa da scattare? E quella che ti è piaciuta di più?
Una delle sfide più ardue è stata quella di fotografare alcune ricette "passo dopo passo", soprattutto se prevedevano l'uso delle mani o della pasta fresca. È davvero difficile quando devi trasformare un movimento in una foto statica e scegliere solo pochi scatti in modo che rientrino tutti in uno spazio prestabilito.
Dall'altra parte, mi è piaciuto molto fotografare la carne. Sì, anche fotografare la carne è molto impegnativo, ma quando ci entri dentro e la abbracci, la soddisfazione per il risultato che ottieni è 10 volte maggiore. La foto del pollo alla cacciatora (p.99) è una delle mie preferite di tutto il libro.
Che tipo di attrezzatura fotografica hai usato?
Come macchina fotografica, ho utilizzato principalmente una Canon 6D mark II con obiettivi fissi, un 50 mm e un 100 mm. E poi almeno due treppiedi Manfrotto di diverse dimensioni e altezze.
Se hai domande su Cucina Povera e sul processo che ci ha portato dall'idea al libro stampato, faccele sapere nei commenti!
Link Love
A proposito di come si scrive e si fotografa un libro di cucina, leggi il post di Regula Ysewijn su come ha creato il suo ultimo libro, Dark Rye and Honey Cake. Regula è una carissima amica, che è stata la nostra più grande sostenitrice da quando ci siamo conosciute attraverso i nostri blog e una delle autrici e scrittrici di libri di cucina che più ammiro.
PROMEMORIA! Preordina Cucina Povera
Cucina Povera è il nostro prossimo libro, ne abbiamo parlato qui, e sarà disponibile ovunque si vendano libri il 4 aprile 2023, ma è già disponibile per il preordine.
So che può sembrare strano chiederti di preordinare un libro ora soprattutto quando sarà consegnato ad aprile, ma i preordini sono il modo migliore per sostenere un autore e aiutare un libro ad avere successo.
Dopo aver preordinato il libro, puoi scaricare immediatamente il ricettario bonus di Cucina Povera, con sei fantastiche ricette che andranno a completare l'edizione finale del libro.
Tuffati subito in alcune delle mie ricette preferite mentre aspetti la tua copia e condividi i tuoi piatti usando #cucinapovera su Instagram.
PROSSIMI EVENTI E PRESENTAZIONI
Sono entusiasta di iniziare a condividere gli eventi legati al lancio di Cucina Povera. Finalmente questo nostro bambino di carta e inchiostro è pronto per incontrare il mondo e siamo orgogliosi di presentarlo con incontri, lezioni ed eventi.
Italy Off the Beaten Path with Giulia Scarpaleggia
Iniziamo con un corso alla Milk Street Online Cooking School per conoscere le radici e lo sviluppo della cucina povera attraverso alcuni dei piatti classici italiani.
Quando: Domenica 23 Aprile 19:00 – 20:15 PM Costo: $29.95 L'evento si terrà in lingua inglese
Ho uno sconto del 15% per te se vuoi partecipare al corso: usa il codice CUCINA quando prenoti il tuo posto.
Cosa c’è nel menu:
Pici cacio e pepe
Involtini di peperoni alla piemontese
Spero che ti unirai a me per tirare i pici a mano insieme, sarà molto divertente. Imparerai come tradizioni secolari siano state tramandate di generazione in generazione, plasmando il modo in cui cuciniamo e mangiamo oggi.
I corsi al Juls’ Kitchen Studio
A grande richiesta, come dicono quelli bravi e famosi, tornano i nostri corsi del sabato al Juls’ Kitchen Studio: un modo per portare la nostra voglia di cucinare e condividere là fuori, nella vita vera. Per sporcarci le mani insieme e per mettersi poi a tavola ad assaggiare quello che abbiamo fatto.
Ecco i post rimasti. Trovi tutte le info qui.
sabato 25 marzo. Dolci primaverili, con Emanuela Regi, La Dolce Peonia - 5 POSTI RIMASTI
sabato 15 aprile. Panificazione naturale base, con Manuela Conti, Con le Mani in Pasta - SOLD OUT
domenica 16 aprile. Panificazione naturale base, con Manuela Conti, Con le Mani in Pasta - 1 POSTO RIMASTO
sabato 6 maggio. Cucina Povera e senza sprechi, con me ;) 2 POSTI RIMASTI
Mi è piaciuto moltissimo seguirvi dietro le quinte di un processo che non viene mai raccontato. Chissà perché si dà sempre più importanza al punto iniziale ("Come è nata l'idea/l'occasione di scrivere questo libro") e a quello di arrivo (la pubblicazione) senza mai soffermarsi sul viaggio, con tutte le difficoltà annesse e connesse, che porta alla realizzazione di quel progetto. Mi avete incuriosita e teletrasportata con voi nei pomeriggi a formare orecchiette e impastare gnudi... Grazie di questo racconto e della spontaneità e sincerità che mettete in tutto ciò che fate!
Paul Child, il marito di Julia, che era un bravissimo fotografo e un artista, disegnó le illustrazioni tecniche, con grande attenzione ai movimenti delle mani, per il secondo volume di Mastering. Chissà perché mi è venuto in mente 😁
Questo percorso nella costruzione del vostro libro è un regalo stupendo che ci state facendo, è bellissimo leggervi!