Di barbabietole e sfoglie di pasta fresca color magenta
Ravioli di barbabietola ripieni di ricotta, noci, e timo
Crescendo, le barbabietole a casa mia si compravano raramente, ed erano sempre precotte, sigillate nella plastica. L’unico modo in cui babbo le mangiava era se venivano tagliate a fette spesse e poi spalmate di maionese, cosa che amo ancora di tanto in tanto.
La prima volta che sono stata introdotta alle barbabietole crude è stato al mercato contadino locale, più di 10 anni fa. All’epoca, tenevo dei corsi di cucina per bambini al mercato: andavamo di banco in banco, raccogliendo ciò che era fresco e di stagione, per assemblare poi tutti gli ingredienti in bruschette, pesti, salse, o pasta fresca ripiena.
Una domenica mattina, proprio a cavallo tra l’inverno e la primavera, c’era un signore tedesco, chef e proprietario di un negozio di gastronomia, che stava saltando in padella in un filo d’olio delle fettine sottili di barbabietola, precedentemente infarinate. Cosparse le barbabietole di sale e me ne passò una da assaggiare: fu amore al primo morso, e il momento in cui il mio rapporto con le barbabietole fresche cambiò.
Ravioli di barbabietola ripieni di ricotta, noci, e timo. Da dove nasce l’idea.
L’anno scorso, durante alcune ricerche per il libro di cucina al quale stiamo lavorando, mi sono imbattuta nei casunziei di Cortina d’Ampezzo, dei ravioli di pasta fresca ripieni di barbabietole e patate, conditi con burro fuso ai semi di papavero e ricotta affumicata stagionata.
La pasta ripiena di oggi nasce dall’unione del mio carpaccio di barbabietola e dei casunziei all’ampezzana.
La barbabietola, però, in questo caso va direttamente nell’impasto della pasta, trasformandola in una sfoglia setosa di un color magenta brillante. Il ripieno è fatto con noci tostate tritate, ricotta, pecorino grattugiato e timo fresco, per rinforzare quella sensazione di selvatico e terroso dato dalla barbabietola Infine, ho condito i ravioli proprio come avrei fatto con i casunziei, con burro, semi di papavero e ricotta stagionata
Trovi la ricetta insieme a più dettagli su come ottenere una bellissima sfoglia color magenta sul blog oggi.
Se decidi di partecipare al progetto di cucina del weekend, condividi i risultati con noi sui social media usando l'hashtag #myseasonaltable e taggando @julskitchen su Instagram.
Se hai domande sugli ingredienti o sulla ricetta, se hai una richiesta speciale per uno dei seguenti progetti di cucina, o vuoi fare una chiacchierata, rispondi a questa email o lascia un commento.
Ricetta bonus. Salsa ai quattro Formaggi
Ho saltato i ravioli in un semplice condimento al burro con semi di papavero, ma una salsa quattro formaggi, ricca e cremosa, andrebbe altrettanto bene.
Per la quattro formaggi puoi scegliere il formaggio che hai a portata di mano. Qui ho usato fontina e taleggio, ma sentiti libera di scegliere quello che più ti piace, o quei pezzettini di formaggio sul retro del frigo che proprio devini finire.
Ingredienti
250 ml di panna fresca
1 spicchio d'aglio
6 foglie di salvia
85 g di Taleggio senza crosta, tagliato a cubetti
85 g di fontina senza crosta, grattugiata grossolanamente
85 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
85 g di gorgonzola dolce, tagliato a cubetti
Pepe nero appena macinato
Scaldate la panna con l'aglio e le foglie di salvia in un tegamino a fuoco medio fino a farla bollire. Toglietela dal fuoco e rimuovete l'aglio e le foglie di salvia.
Aggiungete il taleggio, la fontina e il Parmigiano grattugiato e mescolate fino a quando tutto il formaggio si sarà sciolto e la salsa sarà cremosa e liscia. Mettete da parte.
Quando siete pronti a cucinare i ravioli, riscaldate nuovamente la salsa di formaggio se si è raffreddata e ammorbiditela con un po' di acqua di cottura dei ravioli.
La salsa avanzata può essere conservata in frigorifero fino a 3 giorni e riscaldata delicatamente prima dell'uso.
Workshops for Ukraine
Come può una ricetta dare una mano concretamente per l’emergenza umanitaria in Ucraina?
Con The Bluebird Kitchen, Frollemente, Claudiu Frasiloaia, Momacys, To be bread, Mangioquindisono, Healthylittlecravings, e Fancyfactory abbiamo creato Workshops for Ukraine, una raccolta fondi nella quale mettiamo a disposizione il nostro tempo e le nostre conoscenze per aiutare la Croce Rossa che in questi giorni sta cercando di supportare le centinaia di migliaia di rifugiati che hanno dovuto abbandonare le loro case e la loro terra per potersi sentire al sicuro.
Puoi decidere di donare una somma libera oppure partecipare ad uno dei corsi che abbiamo pensato per te. Qui li trovi tutti: puoi imparare come fare i croissant, il ramen, o la pizza in teglia, oppure puoi approfindire le tue conoscenze di food photography, dei reel, o di food writing.
Ma torniamo alla ricetta. Come può una ricetta avere una tale forza dirompente?
Nel corso che terrò, Come scrivere una ricetta, vedremo come le ricette sono formule chimiche che si basano sull’equilibrio perfetto di ingredienti e procedimento, e di conseguenza richiedono un linguaggio preciso e un codice condiviso. Dall’altro lato, però, le ricette sono anche un concentrato di cultura, tradizioni, usanze, e valori, che trasmettono un mondo di sapori e profumi, lo conservano vivo, ma ne segnano anche l’evoluzione.
In questo workshop di due ore analizzeremo la scrittura di ricette da queste due prospettive diverse. Parleremo anche di tone of voice, di come si è evoluta la scrittura delle ricette nel tempo (da Eliza Acton a Julia Child fino a Nigella Lawson), della differenza tra lo scrivere una ricetta per un blog o per un libro di cucina, della conversione da grammi a cups, che non è solo una questione di numeri ma anche di mondi culturali diverse.
Partecipa, fai una donazione, o semplicemente condividi questa iniziativa: ogni piccolo gesto conta!
Ecco la lista dei workshop che abbiamo pensato per te:
Il costo di ogni workshop è di 50€, e il ricavato è interamente devuoluto a Croce Rossa.
Gestione social e feed Instagram, con Alessandro Zaccaro - Sabato 19 marzo alle 10.00 - 2 ore
Come scrivere una ricetta, con Giulia Scarpaleggia - Giovedì 24 marzo alle 18 - 2 ore
Pizza in Teglia, con Monica e Carlo - Domenica 27 marzo alle 15.30 (così da mangiare la pizza per cena) - 4 ore
Video ricette per Reel, con Francesca Giovannini - Giovedì 31 marzo alle 18.00 - 2 ore
Ramen for dummies, con Chiara Gavioli, Sabato 2 Aprile alle 10.00 - 2,5 ore (sold out)
Basi di food photography, con Roberta Dall'Alba, Lunedì 4 aprile alle 18.00 - 2 ore
Croissant e Pain au Chocolat, con Frollemente - Sabato 9 Aprile alle 9.00 - 3 ore (sold out)
La nuova Substack App!
Finalmente Substack ha rilasciato la sua nuova Substack iOS app: Ora puoi leggere Lettere dalla Toscana sull’app per iPhone.
Stavo aspettando questa funzione da quando ho iniziato a leggere sempre più newsletter: sentivo il bisogno di un’app dove poter leggere facilmente tutti i miei food writer preferiti, e ora, eccola qui!
L’app riunisce tutti i tuoi abbonamenti Substack in un’unica sede, dandoti un luogo in cui non perdere la concentrazione, dove seguire i tuoi scrittori preferiti. Già scaricata e usata!
L'app Substack è attualmente disponibile per iOS. Se non hai un dispositivo Apple, puoi iscriverti alla lista d'attesa per Android qui.
Sostienici abbonandoti alla nostra newsletter
[Se sei già abbonato, grazie!]
Quando ti abboni alla nostra newsletter, contribuisci attivamente alla realizzazione di Lettere dalla Toscana, garantendoci tempo, energia e risorse per ricercare, provare e riprovare, e fotografare le ricette, per scrivere le storie e le interviste, per girare i video che condividiamo qui. Sei parte della ragione per cui continuiamo a cucinare, scrivere e condividere, quindi grazie.
Lettere dalla Toscana è un'ancora alla tavola italiana della tradizione e alla nostra chiassosa convivialità, la voce di un’amica in cucina.
Quando deciderai di unirti a noi, avrai accesso completo a tutto l'archivio di ricette e storie già pubblicate. Dai un’occhiata, ce ne sono già alcune che ti aspettano: Frittelle di riso fiorentine, Pasta alla puttanesca, Ciaccino ripieno di prosciutto cotto e mozzarella, Vellutata di porri e pancetta.