Il comfort food è spesso associato a qualcosa che ti fa sentire meglio quando lo mangi. Nella maggior parte dei casi, è morbido e cremoso, si può mangiare con un cucchiaio, e viene servito in una ciotola.
La pappa al pomodoro è confortante fin dal suo nome. Pappa è una parola che usiamo per riferirci agli alimenti per bambini, o al cibo per animali: mi ricorda un cibo semplice, qualcosa che ti nutre. Ma la pappa al pomodoro è il mio comfort food ideale non perché sia legato a ricordi d'infanzia. In realtà, la prima volta che ho mangiato questo classico piatto toscano avevo quasi trent'anni, e non mi è piaciuto. Era molliccio, a dir poco, e non particolarmente saporito. Ma quello era solo il mio primo tentativo. Ho lavorato a questa ricetta per anni, mescolando influenze fiorentine e senesi, intrecciandole con i racconti di mia nonna e con il mio gusto personale. Qualche anno fa ho raggiunto la consistenza e il sapore a cui puntavo: una zuppa vellutata e densa, con un sentore delicato di aglio, con un sapore intenso di basilico, ricca grazie all'olio d'oliva, versato generosamente sulla zuppa, e con il gusto estivo del pomodoro fresco. Questa era la mia pappa al pomodoro. Mi ha dato così tanto conforto, probabilmente perché il piatto era costruito sia sulla tradizione che sul mio gusto, che da quel momento è diventato il mio comfort food, il primo cibo che associo alla parola comfort. E ora, se devo essere sincera, mi viene l’acquolina in bocca al solo pensiero.
Il riso al latte è un altro comfort food che appartiene alla mia vita da adulta, o meglio, alla mia vita da blogger, quando ho scoperto di poter fare da zero tante ricette che prima compravo al supermercato. Il riso al latte è una di queste ricette. Lo sceglievo dallo scaffale frigo, era cremoso, certo, ma freddo e stucchevolmente dolce. Poi ho fatto il mio primo riso al latte, mescolando due degli ingredienti più elementari che hai sempre in casa, riso bianco e latte, con un cucchiaino di zucchero, un po’ di cannella o vaniglia, e sono stata trasportata all’assaggio di comfort food dell'infanzia: non appartiene alla mia infanzia, ma a un'idea archetipica di infanzia. Il fatto che lo si mangi caldo, da una ciotola, con un cucchiaio, ha solo aggiunto alla mia idea personale di comfort.
Comfort food è anche il semplice riso bianco bollito, servito leggermente brodoso con pezzettini di mozzarella che si sciolgono e filano quando lo mangi con il cucchiaio. So perfettamente perché questo è comfort food. Perché ogni volta che non mi sentivo bene, ogni volta che tornavo a casa con il raffreddore, ogni volta che mi sentivo triste, mia mamma diceva stasera riso bianco, ti scalda lo stomachino. Beh, funziona ancora.
Vellutata di porri con la tarese
Questa ricetta è tratta dal nostro ultimo libro di cucina, La cucina dei mercati in Toscana, una zuppa di porri e patate che ho mangiato mentre facevo ricerche a Montevarchi, esplorando il mercato dei produttori e i loro prodotti tipici. Faceva freddo, ero stanca, ma quella ciotola di vellutata mi ha dato una carica immediata. Stringere le mani intorno a una ciotola calda è sicuramente parte del conforto.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Lettere dalla Toscana per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.