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La semola, l'eroina non celebrata della cucina del Sud

La replica del nostro Cook Along di Maggio, in cui abbiamo preparato cavatelli e orecchiette, e cos'altro fare con quel sacchetto di semola che ora si trova nella tua dispensa

Domenica scorsa, durante il nostro Cook Along, mi sono ritrovata ad annusare l'impasto della pasta fresca che stavamo facendo, quando l’ho sentito pronto, liscio, sodo e setoso sotto le mie mani, reattivo ai miei movimenti ritmici. Ho inspirato l'odore della semola, ho chiuso gli occhi e ho detto: questo per me è l'odore della pasta fresca, l'odore del grano maturato al sole, delle riunioni di famiglia la domenica, del cibo genuino.

La semola è uno degli ingredienti fondamentali della cucina del Sud Italia: dal colore giallo dorato, più corposa della farina di grano tenero, viene solitamente utilizzata per la produzione di pasta secca, fresca e pane.

Come spiego ogni volta ai miei studenti durante i corsi di cucina, in Italia non esiste un solo tipo di pasta fresca. Questo li sorprende sempre un po’. Ci può sembrare—influenzati dall’abitudine e dall’idea che la nostra ricetta di famiglia sia la migliore—che esista un solo tipo di impasto, eppure il viaggio da Nord a Sud si riserva tante sorprese. Condizionata dalle tradizioni, dagli usi familiari, dalla ricchezza o dalla povertà e dalla disponibilità di una certa varietà di grano, la pasta fresca è comunemente preparata con farina 00 e uova nel Nord e nel Centro Italia, e con farina di semola nel Sud. Ci sono ovviamente delle eccezioni, come i pici della Val d'Orcia, qui in Toscana, preparati con farina 00 e acqua. E ogni volta che la pasta fresca è fatta senza uova, immagina una terra più povera, dove la scarsità e l'inventiva hanno dato vita ad alcune delle migliori paste fresche d'Italia.

Domenica, con un gruppo di abbonati di questa community appassionati di cucina italiana, abbiamo passato un'ora insieme e abbiamo preparato cavatelli e orecchiette, due delle paste fresche pugliesi che più amo. Ho condiviso i miei consigli su come usare il pollice, il coltello o il tarocco per fare i cavatelli, il procedimento al rallentatore per fare le orecchiette—com'è rilassante fare le orecchiette mentre si chiacchiera e si beve un tè?—, e ho parlato molto di tutto ciò che si può fare con la semola.

È così che è nato il post di oggi, un post di apprezzamento della semola, l'eroina non celebrata della cucina del Sud.

Quando abbiamo avuto la fortuna di assistere al rito della panificazione a Matera.

La semola è anche la farina scelta per fare il pane nel Sud Italia.

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