La volta che sono stata in TV a farcire crespelle con zucca e ricotta
Come una piovosa giornata di ottobre si è trasformata in un'avventura televisiva, con tanto di crespelle, tradizioni legate all'infanzia e aggiornamenti sull'anno che verrà
Buongiorno, lettrici e lettori, amiche e amici.
Avete mangiato l’ultima fetta di panettone o state ancora pensando di farci colazione per qualche altra settimana? Il vostro albero di Natale è ancora lì o lo avete già riposto? Noi stiamo aspettando che Livia torni a casa dal suo primo giorno di scuola dopo le vacanze, così potremo riporre tutte le palline, i decori e le lucine, archiviando il Natale per i prossimi 11 mesi. Per quanto sia felice di aver riguadagnato un po’ di spazio nel nostro piccolo salotto accogliente, ammetto che mi mancheranno le lucine: riescono sempre a illuminare e a dare uno scintillio felice anche le giornate più grigie.
Sto scrivendo questa lettera che ricevete oggi nella mattina di martedì 7 gennaio, che sembra un po’ il vero inizio dell’anno. Abbiamo appena chiuso il capitolo festivo con l’arrivo della Befana, che quest’anno per la prima volta ha riempito la calza (e i sogni) di Livia.
Mi piace la Befana, e mi piace raccontarla ai nostri lettori stranieri: invece della dolce nonnina che tanto immaginato occupa nel racconto dell’Italia tradizionale, ecco la Befana, una strega temeraria che vola di notte sulla sua scopa. Non passa ore a rimestare il ragù sul fuoco, ma più probabilmente qualche pozione velenosa, o magari a preparare il carbone per i più monelli.
Livia ha ricevuto la visita di una Befana moderna: nella sua calza abbiamo messo solo una manciata di caramelle—niente cioccolato al latte, dato che di recente abbiamo scoperto che anche lei è intollerante al lattosio—e tanti pennarelli glitterati, pastelli a cera e il suo primo smalto a base d’acqua per nutrire le sue esplosioni di creatività.
Oggi torno alla mia solita routine invernale—anche se, mi chiedo, ho davvero una routine? Questo forse è un argomento per una prossima newsletter. Il mio computer è appoggiato sul tavolo di marmo in cucina, accanto a una tazza fumante di tisana alla cannella e camomilla per combattere il freddo di casa, e un vaso con tre narcisi profumatissimi che ho raccolto in giardino un paio di giorni fa. Questo sistemazione accogliente dovrebbe nutrire la mia ispirazione mentre scrivo la prima newsletter del 2025.
Ho trascorso le vacanze lavorando sul manoscritto del prossimo libro di cucina, che ormai è quasi finito, e sono felice di poter ora dedicare più tempo a questa newsletter, oltre che a sperimentare nuove ricette che entreranno nei menu dei nostri corsi di cucina e, spero, anche nella rotazione familiare.
Negli ultimi giorni ho anche ripreso il filo delle email, gestendo le nuove richieste di partecipazione ai nostri corsi di cucina. Non vedo l’ora di iniziare una nuova stagione di lezioni di cucina e di condivisione di buon cibo nella nostra cucina toscana.
Parlando di corsi, vi ricordo che a febbraio e marzo tornano i corsi nella nostra cucina:
Torte d’Inverno. Noci, agrumi e cioccolato, con Emanuela Regi (La Dolce Peonia)
🗓 Quando: 22 febbraio 2025, dalle 14.00 alle 18.00
🧑🍳Quanti: max 8 posti, parte con 4 iscritti
💰Costo: 85€ a persona (include una degustazione finale con gli assaggi di ciò che abbiamo preparato e tè abbinato)
Facciamo il gelato. La scienza del gelato artigianale, con Chiara Ghiron
🗓 Quando: 15 marzo 2025, dalle 14.00 alle 18.00
🧑🍳Quanti: max 8 posti, parte con 4 iscritti
💰Costo: 85€ a persona (include una merenda con gli assaggi di ciò che abbiamo preparato)
Trovate tutte le info sui corsi qui.
Dopo questa lunga introduzione, tuffiamoci nel tema di oggi. Voglio raccontarvi qualcosa che è successo nel 2024 e che mi sono completamente dimenticata di condividere qui: quella volta che sono stata in TV.
Quella volta che sono stata in TV
Mi piace l’energia di un pubblico dal vivo, che sia per un corso di cucina o una conferenza.
Mi diverto—ho la sensazione di riuscire a catturare l’attenzione delle persone perché so di cosa sto parlando e cosa sto facendo. Dopo un paio di minuti necessari per rompere il ghiaccio e per superare la paura iniziale, riesco persino a fare qualche battuta. Ho scoperto di non temere di parlare in pubblico quando il mio primissimo capo, direttore delle risorse umane, mi costrinse a fare un discorso davanti ai miei colleghi. Con mia sorpresa, riuscii a mettere una parola dopo l’altra con una voce non troppo tremante, dimostrando a tutti, e soprattutto a una Giulia alle primissime armi nel mondo nel lavoro, che non ero poi così male.
La TV, però, è tutta un’altra storia. Ci sono telecamere, luci, microfoni e un armamentario di cose e persone che non mi mettono mio agio. Anche se tutti mi assicurano che sembro naturale, dentro mi sento morire. Preferirei di gran lunga rifugiarmi in cucina, chiudere la porta, indossare il mio grembiule macchiato e cucinare solo per me stessa.
Ricordo ancora la notte terribile che ho passato a rigirarmi nel letto di un alberghetto della periferia di Roma il giorno prima di essere ospite a La Prova del Cuoco, proprio quello condotto da Antonella Clerici nel lontano 2014. Ero nel panico, sapendo che il giorno successivo avrei dovuto preparare degli gnudi da zero in soli 20 minuti, dal vivo, davanti a milioni di persone, e competere con un’amica food blogger.
Quando arrivai, con Tommaso seduto tra il pubblico dietro di me, in qualche modo riuscii a trovare il mio ritmo e a preparare degli gnudi davvero buoni, se posso dirlo. L’unica critica che ricevetti—da Oldani, niente meno—fu che la salvia non era abbastanza croccante. Prova tu a rendere croccante la salvia quando hai solo 20 minuti per preparare un intero piatto in diretta tv, borbottai tra me e me. Però mi è servito di lezione, perché adesso quando preparo un condimento butto e salvia per gli gnudi, o per i tortelli, la mia salvia è croccantissima. Me lo dicono tutti.
Alla fine, mi divertii e, cosa ancora più importante, mi piacque il fatto che tutta la mia famiglia—dalla Toscana, Basilicata, Puglia e persino dal Venezuela—potesse vedermi in TV. Tutti chiamarono zia Teresa dopo la trasmissione, e lei mi assicurò che ero stata bravissima e bellissima!
Oggi, ogni volta che ricevo un’email in cui mi si propone di partecipare a un programma TV, un contest culinario o un reality show, il mio primo istinto è di cestinarla subito. (Se mi avete contattata in passato, sappiate che vi sono profondamente grata e onorata per la considerazione.)
Le cose, però, sono andate diversamente quando lo scorso ottobre mi ha scritto Valeria, il mio primo contatto per La Prova del Cuoco nel 2014, per partecipare a un episodio di Linea Verde Italia.
Innanzitutto, guardiamo Linea Verde in famiglia fin da quando ero bambina. Era il nostro rituale del pranzo del fine settimana—una finestra sull’agricoltura italiana, le tradizioni alimentari, l’arte e la natura. Ogni episodio sembrava un viaggio, e di insegnava qualcosa di nuovo ogni volta. Ricordo ancora quando vidi la puntata dedicata alla transumanza in Abruzzo: il lunedì successivo fui interrogata alle elementari proprio sull’Abruzzo, tirai fuori la transumanza e i tratturi e lasciai la maestra a bocca aperta!
In secondo luogo, avrebbero girato la ricetta nella mia cucina. Pensavo che questo mi avrebbe fatto sentire più sicura, nel mio spazio familiare, conoscendo il mio forno, i miei strumenti e dove trovare ogni cosa.
Valeria mi ha chiesto di proporre una ricetta stagionale (stavamo girando in ottobre), radicata nelle tradizioni locali e facile da riprodurre a casa con ottimi risultati. Dopo qualche scambio di email, decisi per le crespelle alla fiorentina—crepes sottili farcite tipicamente con spinaci, ricotta e Parmigiano Reggiano, profumate con una punta di noce moscata—rivisitate però con un tocco stagionale: un ripieno di zucca arrosto, nel mio caso una Mantovana.
Il giorno prima dell’arrivo della troupe della RAI da Roma, abbiamo pulito lo studio fino a farlo brillare, e ho organizzato meticolosamente la mia mise-en-place: ogni ingrediente pesato, etichettato e disposto passo dopo passo. Ho anche preparato una pila di crespelle sottilissime con l’aggiunta di un po’ di farina di castagne e un pentolino di besciamella fatta con latte di soia. Pulire e organizzare mi aiuta sempre a sentirmi più centrata e sicura di me.
Scegliere cosa mettermi mi ha richiesto ancora più tempo, ma alla fine ho optato per due colori che mi fanno sentire sicura: una maglia semplicissima in cotone morbido di un bel giallo brillante, simbolo di creatività, e un bellissimo grembiule in lino artigianale blu petrolio, che ogni volta mi fa sentire come se indossassi un abito regale.
Il giorno delle riprese pioveva a dirotto, era buio, grigio, e freddo, ma i tecnici delle luci hanno fatto un piccolo miracolo, trasformando lo studio in una giornata luminosa di primavera. La conduttrice, Elisa Isoardi, mi ha messo subito a mio agio. Per evitare di bagnarsi, è dovuta entrare in cucina attraverso la dispensa invece che dalla porta principale.
In poco più di un’ora siamo riusciti a girare l’intera clip, e alla fine le crespelle di zucca e ricotta, calde e ancora fumanti, sono state divorate da tutta la troupe.
Cosa mi è piaciuto di questa esperienza?
Mi ha spinta a uscire dalla mia comfort zone. Ho dovuto superare i miei limiti, soprattutto mentali, ma l’ho fatto in un contesto che mi faceva sentire sicura—cucinando e parlando di qualcosa che conosco bene. È stato un momento di grande affermazione per me.
Inoltre, mi ha resa più visibile nella mia città natale. Nonostante le centinaia di persone che partecipano ai nostri corsi di cucina, molti agriturismi, hotel e attività locali a malapena sanno chi siamo e cosa facciamo. Quando si dice che nessuno è profeta in patria…
La parte migliore? Leggere tutti i commenti nella chat di famiglia (una chat di famiglia su Whatsapp, con la mia grande famiglia chiassosa, è qualcosa di esilarante e rassicurante allo stesso tempo), essere fermata dalle maestre di Livia e ricevere messaggi dalle mamme delle mie amiche delle elementari o persino dai vicini che non avevano idea di cosa facessi nella vita!
Ma soprattutto, è stata una grande lezione per Livia. Abbiamo guardato l’episodio insieme e le ho raccontato quanto fossi spaventata, ma anche come sono riuscita ad affrontare la mia paura. Era entusiasta, protettiva, orgogliosa e mi ha tenuto la mano per tutto il tempo.
Potete guardare l’episodio di Linea Verde Italia dedicato a Siena su RaiPlay qui. È necessario registrarsi, ma il servizio è gratuito. Potrete anche dare un’occhiata al mio studio cucina e ai paesaggi nei dintorni, ripresi con il drone durante quella giornata grigia.
Se invece siete interessati a preparare la ricetta, nessuna paura: ho tutto quello che vi serve. Nell’archivio del mio blog trovate diverse ricette di crespelle, incluse le crespelle di zucca e ricotta che ho preparato per Linea Verde. Potete esplorare l’archivio per trovare anche la versione classica delle crespelle alla fiorentina con spinaci e ricotta, oppure una versione primaverile con asparagi e ricotta.
Può sembrare una preparazione impegnativa, ma la buona notizia è che potete preparare tutti gli ingredienti richiesti—crespelle, besciamella e ripieno—con un certo anticipo e assemblare il piatto all’ultimo, oppure potete anche cuocere il piatto finito il giorno precedente e riscaldarlo con un goccio di latte al momento della cena, quando gli ospiti o la famiglia sono già a tavola.
Questo mi porta a parlare del mio blog…
Se mi seguite fin dall’inizio—e so per certo che alcuni di voi lo fanno—probabilmente conoscete già JulsKitchen.com come le vostre tasche. Ma se siete nuovi da queste parti—e circa 1.000 di voi sono arrivati qui nell’ultimo anno— potreste ancora non conoscerlo bene. Il mio blog è un archivio che ha quasi 16 anni, pieno di storie incentrate sul cibo, scritte sia in italiano che in inglese, con più di 700 ricette stagionali, per lo più radicate nella tradizione toscana e regionale italiana. Mi piace definirlo la mia relazione più lunga: quando ho iniziato a scriverlo, ero una ventenne piena di sogni, vivevo ancora con i miei genitori e non avevo ancora incontrato l’amore della mia vita. Poi, 12 anni fa, ho conosciuto Tommaso, e le nostre strade si sono intrecciate sia personalmente che professionalmente…
Esattamente quattro anni fa, durante uno dei periodi più difficili e incerti per noi, quando le restrizioni COVID ci impedivano di insegnare corsi di cucina in presenza e avevamo una figlia di soli tre mesi, abbiamo deciso di dedicare la maggior parte delle nostre energie a Substack, la piattaforma che ospita questa newsletter e la sua community.
L’archivio del blog rimane—e rimarrà sempre—gratuito per chiunque voglia esplorarlo. Lì potete trovare di tutto, dal comfort della pasta e patate di nonna, alla dolcezza della mia torta di nocciole preferita.
Potete leggere di più sull’evoluzione della mia scrittura on line, dal blog a Substack, qui.
…e di questa newsletter.
A partire da febbraio—esattamente quattro anni dopo il lancio della nostra opzione di abbonamento su Substack—apporteremo alcune modifiche a questa newsletter. Mentre la maggior parte delle nostre ricette sono già incluse nell’abbonamento a pagamento, presto quasi tutte le nostre newsletter saranno disponibili solo per gli abbonati.
Questo cambiamento ci permetterà di dedicare ancora più tempo ed energia alla creazione di ricette di qualità, alla scrittura di storie e articoli approfonditi, e a rafforzare e nutrire i rapporti all’interno di questa comunità in crescita di appassionati di cucina. Come abbonate e abbonati, avrete accesso a contenuti esclusivi, tra cui nuove ricette, consigli per esplorare una Toscana fuori dai radar, storie personali, approfondimenti sul food writing e sulla cucina italiana.
Se in questo momento non potete sostenere un abbonato a pagamento, lo capisco perfettamente. Sono profondamente grata per il tempo e l’attenzione che ci avete dedicato finora. Ci sarà comunque una newsletter gratuita ogni mese con link e suggerimenti, oltre all’archivio del blog, ai nostri libri di cucina e, presto, di nuovo al podcast.
Non è stata una decisione facile, perché ho sempre voluto che ciò che scrivo e cucino fosse accessibile al maggior numero possibile di persone. Ma credo anche che questo cambiamento ci permetterà di continuare a condividere il meglio di ciò che facciamo, garantendo al contempo la sostenibilità di questo progetto.
Grazie per aver fatto parte di questo viaggio. Non vedo l’ora di condividere ancora di più con voi nel 2025 e oltre! Buon Anno!
Giulia
Livia che ti tiene la mano 😭
Io c'ero! E ho temuto che ti fossi ustionata 🥰