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Lo strumento a cui non saprei rinunciare è l’affettatrice professionale comprata anni, molti, anni fa: tagliavo la bresaola fatta artigianalmente dal macellaio del mio paese, il roast beef e il tacchino arrosto. Da alcuni anni siamo diventati vegetariani e la mia affettatrice ha avuto una seconda vita, la utilizzo infatti forse più di prima per le verdure: finocchi sottilissimi, carote a nastro, patate per chips al forno, cavolo cappuccio, melanzane … Livia

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Il mio strumento è la mezzaluna; è uno strumento antico, sicuramente in disuso da quando esistono i trita sapori, ed io ne ho uno in cucina che non ho acquistato ma mi è arrivato in eredità. Mia nonna ne faceva un larghissimo uso, in abbinamento ad un tagliere di legno che con l'uso aveva una piccola fossetta dove l'aglio il prezzemolo il rosmarino e a volte un pizzico di sale diventavano finissimi e sprigionavano il loro profumo in tutta la cucina. Ora la uso raramente, ma è perfetta per tritare grossolanamente la frutta secca, o per piccole quantità di erbe aromatiche. Laura

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Il mio strumento a cui non posso fare a meno è un piccolo coltello seghettato, una specie di spelucchino, con cui taglio tutto mentre cucino, dal pane alle verdure, i salumi e i formaggi. E poi il pelapatate, omaggio alla rapidità! Eleonora

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Ciao..non potrei fare a meno del "coltellaccio"..grande coltello, affilatissimo, con la punta aguzza..i miei lo usavano nel loro negozio di polleria..io ci taglio di tutto verdurine, verdurone, frutta, frutta secca, carni crude e cotte..ora è in compagnia di un tagliere in silicone..prima tagliere di legno..

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Il tuo post mi ha fatto venire in mente l'opera dipinta dall'artista spagnola Cinta Vidal per il CVTà Street Fest, a Civitacampomarano (Molise). Purtroppo Substack non mi fa postare una foto qui nei commenti, ma provo a descriverla: Cinta ha dipinto sui muri di Civitacampomarano diversi utensili da cucina, un omaggio a tutte le nonne: “custodi silenziose, lavoratrici instancabili e cuoche straordinarie.” Nel murale ha rappresentato alcuni strumenti tipici di Civitacampomarano, usati per preparare un biscotto tradizionale chiamato “Ciell,” che l'artista ha imparato a impastare durante il laboratorio di cucina del festival. Magari riesci a trovare la foto da google 😉

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Io suggerisco lo schiacciapatate, utilissimo per le passatelle 🤗

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Non so se vale, ma per me - scoperta recente, ma in realtà antica, come dirò - la pentola a pressione. Non solo, e non tanto, perché abbrevia i tempi di cottura, ma perché certi piatti non vengono perfetti come in pentola a pressione. Penso ai risotti (riso carnaroli, 8 minuti dal fischio e il riso è perfettamente cotto al dente), allo spezzatino con le patate o i piselli (ho scoperto che, fatta rosolare la carne e sfumata col vino, si possono aggiungere direttamente patate o piselli e cottura e morbidezza della carne saranno perfetti), al Roastbeef, a qualunque tipo di verdura cotta al vapore con il cestello ad hoc. Versatile e pratica, a casa dei miei genitori la pentola a pressione è sempre stata adoperata per certe specifiche preparazioni. Ho titubato un po' prima di abbracciare l'usanza di famiglia (non mi sembrava poi così utile); a questo punto, però, direi che la adopero anche più spesso di papà (il cuoco di casa), e non ne farei più a meno!

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