Io da italiana residente “part time”, che scrive in inglese dico che le voci anglosassoni che riempiono TUTTO lo spazio possibile hanno stancato, perché stanno facendo lo stesso con il Portogallo e prima di noi lo hanno fatto con la Francia.
A me, francamente non interessa cosa la Jennifer di turno ha da dire. Sia che sia nata in Italia da genitori WASP sia che sia immigrata alla ricerca di “eat pray love”.
A me le voci che interessano sono quelle di immigrati NON anglo-WASP. Quella che ho trovato in assoluto più interessante finora è quella di Ibrahim, proprietario e pizzaiolo a IBrIS pizza a Trento - il suo si che è uno sguardo interessante sulla gastronomia italiana, da uno che è “anche” italiano.
quante altre riflessioni che fa scaturire questo tuo commento, soprattutto nel leggere che, purtroppo, sta succedendo anche in Portogallo quello che è successo in Italia e in Francia.
E quanto mi ritrovo in quello che dici di Ibrahim, proprietario e pizzaiolo a IBrIS. In Italia expat e immigrati vivono in due mondi completamente distanti e separati, e purtroppo vengono trattati in maniera completamente diversa per quello che riguarda diritti, considerazione...
Ho vissuto da “expat” (non da immigrata) in Olanda e anche lì era così, solo che non c’erano solo WASPS ma anche europei bianchi a dettare cosa fosse in e out (Lara Lago a suo tempo ne parlava, quando viveva ad Amsterdam), soffocando tutto il resto (a mio parere più interessante di sentire un tedesco expat parlare non stop del nuovo bar di vini naturali, ecco).
Italia, Portogallo, Spagna ma immagino anche Grecia: mete di ambizione in cui "expat" immigrano, forti della loro moneta e della loro egemonia linguistica e culturale. a Lisbona tra "expat" americani e russi/ucraini che aprono tutti gli stessi locali radical-fighetto-chic-boho non ne posso veramente più.
Substack poi fa da cassa di risonanza per questa gente: finché c'era che so la Minchilli a sproloquiare sul suo blog per americane ricche era un conto. Dopo la Tuccinata su Netflix, si sono aperte le porte dell'inferno e mi sembra solo di vedere signore bianche ricche di mezza età (e le loro declinazioni per genere ed age) a fare un nonsensical yapping su quanto è marvellous l'italian lifestyle - mentre il SNS affonda, viene ammazzata una donna al giorno, e non c'è lavoro.
Grazie Stefania. Mi è servito per vedere i pensieri scritti nero su bianco. Poi sono rimasta con più domande di prima, ma per lo meno sono riuscita ad andare avanti.
Ciao Giulia, sono una fiorentina di 73 anni, ti seguo da parecchi anni, ho fatto la tua faraona in salmi, con il racconto che la faceva la tua nonna...Quando devo fare piatti della tradizione Toscana vado sempre a vedere la tua versione...Ora ospitoi da diverso tempo studenti stranieri che vengono aimparare italiano, ebbene la pasta che chiedono più spesso dopo la carbonara sono gli spaghetti all'Alfredo! Sono dovuta andare a cercare in internet...ma dai è la nostra pasta in bianco, non ci potevo credere... Il problema è che spesso vengono con delle aspettative davvero modeste... Ho visto un ragazzo giapponese commosso per un piatti di spatzel saltati con pomodorini e formaggio...Vorrei avere la pretesa di lasciare un buon ricordo della nostra cucina di famiglia. Brava, continua così! Maria Luisa
Ma che piacere leggere questo tuo messaggio, Maria Luisa, e sopratutto scoprire che mi leggi da tanti anni, addirittura dalla faraona in salmi, una ricetta a cui sono molto molto affezionata.
Che bell'obiettivo che hai: lasciare un buon ricordo della cucina di famiglia. Sono convinta che rimarrà indelebile nei loro cuori e nei loro stomaci!
Molto accurato Giulia-Juls, esteso e approfondito, ti dico continua senza chiederti perché! Sono momenti così passeranno: Confucio: sappi che ci saranno sempre 3 persone contro: quella che vorrebbe fare quello che fai tu; quella che farebbe il contrario e quella che non farebbe niente!/ l’Italia l’hanno sempre criticata, è invidia ma siamo sempre fonte di ispirazione!!!
Grazie per aver scritto queste riflessioni Giulia, è scomodo e rischioso dirlo ad alta voce, ma altrettanto utile per chi ha ancora la giusta sensibilità.
Tu per me sei tra le voci più autorevoli di questo panorama e lo sei proprio perché non cerchi di vendere un’immagine patinata di un Italia che non c’è
grazie Manu! avevo bisogno di scriverle soprattutto per me, per tirarle fuori e metterle poi via, così da creare spazio nella mia testa che ultimamente è già troppo affollata!
Giulia grazie per tuo articolo molto vero e necessario. Quei programmi di Stanley, Giada e Nigella sono divertente, ma non possono dannegiare la vera cultura italiana del buon mangiare...e cucinare. Ho condiviso sul mio social e ogni giorno ringrazio (chi di dovere,) per la mia vita quotidiana in Italia (dal 1965) dove posso fare la scarpetta ai sugi buonissimi, la bruschetta con il mio olio d'oliva.
Oggi a Roma ho visto turisti che a mezzogiorno affolavano per Happy Hour a 8 euro le tavole a Campo dei Fiori !! non c'e' piu' le bancarelle vere... e' diventato Disneylandia! Stiamo fuori dalla finta "Italian food tours" e andiamo avanti divulgando le vere cose belle e buone. Un 'abbraccio, Mary Jane
grazie Mary Jane per il tuo commento e per la tua esperienza in merito. È vero quello che dici, tanti luoghi stanno diventando Disneyland, e noi Italiani siamo complici e colpevoli di tutto questo!
ho fatto il tuo stesso ragionamento più volte e tu l'hai messo giu li, per restare.
Sono completamente d'accordo: non mi paragono a nessuno e di più brave di me ce ne sono a centinaia, ma a narrare la mia regione agli stranieri vorrei tanto essere io, che ci sono nata, e non qualcuno che seppure con ricerche approfondite, l'ha vissuta con meno attaccamento del mio.
io la terra della mia regione lho portata sotto le unghie da bambina, come te del resto, eppure non è sufficente: e cosi si disperdono racconti e tradizioni di chi, pur avendole nel cuore e nel Dna, non ha voce.
Che bellissimo articolo, e quanto necessario.
Io da italiana residente “part time”, che scrive in inglese dico che le voci anglosassoni che riempiono TUTTO lo spazio possibile hanno stancato, perché stanno facendo lo stesso con il Portogallo e prima di noi lo hanno fatto con la Francia.
A me, francamente non interessa cosa la Jennifer di turno ha da dire. Sia che sia nata in Italia da genitori WASP sia che sia immigrata alla ricerca di “eat pray love”.
A me le voci che interessano sono quelle di immigrati NON anglo-WASP. Quella che ho trovato in assoluto più interessante finora è quella di Ibrahim, proprietario e pizzaiolo a IBrIS pizza a Trento - il suo si che è uno sguardo interessante sulla gastronomia italiana, da uno che è “anche” italiano.
quante altre riflessioni che fa scaturire questo tuo commento, soprattutto nel leggere che, purtroppo, sta succedendo anche in Portogallo quello che è successo in Italia e in Francia.
E quanto mi ritrovo in quello che dici di Ibrahim, proprietario e pizzaiolo a IBrIS. In Italia expat e immigrati vivono in due mondi completamente distanti e separati, e purtroppo vengono trattati in maniera completamente diversa per quello che riguarda diritti, considerazione...
Ho vissuto da “expat” (non da immigrata) in Olanda e anche lì era così, solo che non c’erano solo WASPS ma anche europei bianchi a dettare cosa fosse in e out (Lara Lago a suo tempo ne parlava, quando viveva ad Amsterdam), soffocando tutto il resto (a mio parere più interessante di sentire un tedesco expat parlare non stop del nuovo bar di vini naturali, ecco).
Italia, Portogallo, Spagna ma immagino anche Grecia: mete di ambizione in cui "expat" immigrano, forti della loro moneta e della loro egemonia linguistica e culturale. a Lisbona tra "expat" americani e russi/ucraini che aprono tutti gli stessi locali radical-fighetto-chic-boho non ne posso veramente più.
Substack poi fa da cassa di risonanza per questa gente: finché c'era che so la Minchilli a sproloquiare sul suo blog per americane ricche era un conto. Dopo la Tuccinata su Netflix, si sono aperte le porte dell'inferno e mi sembra solo di vedere signore bianche ricche di mezza età (e le loro declinazioni per genere ed age) a fare un nonsensical yapping su quanto è marvellous l'italian lifestyle - mentre il SNS affonda, viene ammazzata una donna al giorno, e non c'è lavoro.
Quanti spunti interessanti Giulia!
Grazie Stefania. Mi è servito per vedere i pensieri scritti nero su bianco. Poi sono rimasta con più domande di prima, ma per lo meno sono riuscita ad andare avanti.
Ciao Giulia, sono una fiorentina di 73 anni, ti seguo da parecchi anni, ho fatto la tua faraona in salmi, con il racconto che la faceva la tua nonna...Quando devo fare piatti della tradizione Toscana vado sempre a vedere la tua versione...Ora ospitoi da diverso tempo studenti stranieri che vengono aimparare italiano, ebbene la pasta che chiedono più spesso dopo la carbonara sono gli spaghetti all'Alfredo! Sono dovuta andare a cercare in internet...ma dai è la nostra pasta in bianco, non ci potevo credere... Il problema è che spesso vengono con delle aspettative davvero modeste... Ho visto un ragazzo giapponese commosso per un piatti di spatzel saltati con pomodorini e formaggio...Vorrei avere la pretesa di lasciare un buon ricordo della nostra cucina di famiglia. Brava, continua così! Maria Luisa
Ma che piacere leggere questo tuo messaggio, Maria Luisa, e sopratutto scoprire che mi leggi da tanti anni, addirittura dalla faraona in salmi, una ricetta a cui sono molto molto affezionata.
Che bell'obiettivo che hai: lasciare un buon ricordo della cucina di famiglia. Sono convinta che rimarrà indelebile nei loro cuori e nei loro stomaci!
Molto accurato Giulia-Juls, esteso e approfondito, ti dico continua senza chiederti perché! Sono momenti così passeranno: Confucio: sappi che ci saranno sempre 3 persone contro: quella che vorrebbe fare quello che fai tu; quella che farebbe il contrario e quella che non farebbe niente!/ l’Italia l’hanno sempre criticata, è invidia ma siamo sempre fonte di ispirazione!!!
Grazie per aver scritto queste riflessioni Giulia, è scomodo e rischioso dirlo ad alta voce, ma altrettanto utile per chi ha ancora la giusta sensibilità.
Tu per me sei tra le voci più autorevoli di questo panorama e lo sei proprio perché non cerchi di vendere un’immagine patinata di un Italia che non c’è
grazie Manu! avevo bisogno di scriverle soprattutto per me, per tirarle fuori e metterle poi via, così da creare spazio nella mia testa che ultimamente è già troppo affollata!
Giulia grazie per tuo articolo molto vero e necessario. Quei programmi di Stanley, Giada e Nigella sono divertente, ma non possono dannegiare la vera cultura italiana del buon mangiare...e cucinare. Ho condiviso sul mio social e ogni giorno ringrazio (chi di dovere,) per la mia vita quotidiana in Italia (dal 1965) dove posso fare la scarpetta ai sugi buonissimi, la bruschetta con il mio olio d'oliva.
Oggi a Roma ho visto turisti che a mezzogiorno affolavano per Happy Hour a 8 euro le tavole a Campo dei Fiori !! non c'e' piu' le bancarelle vere... e' diventato Disneylandia! Stiamo fuori dalla finta "Italian food tours" e andiamo avanti divulgando le vere cose belle e buone. Un 'abbraccio, Mary Jane
grazie Mary Jane per il tuo commento e per la tua esperienza in merito. È vero quello che dici, tanti luoghi stanno diventando Disneyland, e noi Italiani siamo complici e colpevoli di tutto questo!
Ciao Giulia,
ho fatto il tuo stesso ragionamento più volte e tu l'hai messo giu li, per restare.
Sono completamente d'accordo: non mi paragono a nessuno e di più brave di me ce ne sono a centinaia, ma a narrare la mia regione agli stranieri vorrei tanto essere io, che ci sono nata, e non qualcuno che seppure con ricerche approfondite, l'ha vissuta con meno attaccamento del mio.
io la terra della mia regione lho portata sotto le unghie da bambina, come te del resto, eppure non è sufficente: e cosi si disperdono racconti e tradizioni di chi, pur avendole nel cuore e nel Dna, non ha voce.