Taralli con semi di finocchio
I taralli rappresentano l'essenza rurale della Puglia: ingredienti molto semplici, gesti antichi e abilità tradizionali danno vita a uno degli snack più apprezzati d'Italia.
I taralli rappresentano l'essenza rurale della Puglia: ingredienti molto semplici - farina, olio extravergine d'oliva e vino bianco -, gesti antichi e abilità tradizionali danno vita a uno degli spuntini più apprezzati d'Italia. Nati per necessità durante la carestia del XIV secolo, erano un segno di ospitalità e amicizia, solitamente serviti a fine pasto insieme a un bicchiere di vino.
Oggi, un veloce giro nell’area alimentare di un tipico mercato settimanale mostra quanto sia variegato il mondo dei taralli: non ci sono solo i taralli semplici con olio extravergine d'oliva e vino bianco, ma anche taralli arricchiti con semi di finocchio, peperoncino, cime di rapa, olive, cipolla, curcuma e semi di sesamo.
I taralli vengono sottoposti a una doppia cottura che li fa durare a lungo e li rende friabili: prima vengono bolliti in acqua, poi cotti in forno finché non diventano croccanti e lucidi. Si conservano bene per settimane se chiusi in un barattolo di vetro o in un contenitore ermetico. Tienili in dispensa e servili come aperitivo semplice e veloce insieme a un bicchiere di prosecco, oppure aggiungili a un tagliere di formaggi al posto dei cracker. Sono lo spuntino di metà mattina preferito da Livia, pratici da tenere in borsa e da sgranocchiare in viaggio.
Questa ricetta era stata inizialmente inserita in Cucina Povera, ma alla fine abbiamo dovuto ridurre il numero finale di ricette. Sono quindi molto felice di poterla condividere qui, sono sicura che vi piacerà.
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