Quando mi è stato detto che non avrei mai avuto successo se non mi fossi trasferita all'estero, la mia più grande paura ha iniziato a manifestarsi: ero troppo provinciale?
Mi piace tanto leggerti, lo faccio sempre con grande attenzione ogni volta che ricevo la tua newsletter e oggi mi hai sorpresa quando hai ricordato i "mangiarini" che facevi da piccola: facevo la stessa cosa, lo chiamavo "mangiarono vero". Certe foglie erano le bistecche, certe bacche rosse i pomodori..
Ho sempre vissuto in provincia anche io e da Toscana come te, mi rispecchio molto in quello che dici. Continua così, sei d'esempio e di ispirazione anche per i nostri figlioli, che possano trovare il loro equilibrio prendendo il meglio da questa meravigliosa, ordinaria provincia!
Che meraviglia di post! L'ho divorato e vi ho trovato molte risonanze con quella che è stata (in ambito totalmente diverso) la mia esperienza e la serie delle mie scelte. Grazie! 😘
Ohhh, Giulia, mi hai proprio emozionato stamattina! Ho visto proprio il potere salvifico della cucina. E mi sono rivista un po', mi sono ritrovata. Quei gesti che liberano la mente, la maniera di accudire ed entrare nel cuore degli altri attraverso i nostri piatti...
Buon giorno Giulia, che lettera commovente. Hai una straordinaria capacità di raccontare.
La tua cucina è quella di tutti i giorni, del pranzo della domenica con la famiglia. È questa la cucina, non le tecniche o i piatti di moda o dello chef del momento. Purtroppo il mio inglese non mi permette di acquistare il tuo libro. È una lingua che non conosco e che non mi interessa imparare , ho 57 anni e voglio fare solo quello che mi piace.
In attesa del libro in italiano, un buon proseguimento per le tue attività.
È un atteggiamento molto italiano pensare che la gastronomia (come tante altre cose) sia solo stelle, piedistalli e snobismo, che sia una materia che pochi eletti possono “maneggiare” quando la vita, e la realtà, sono intessute di un cibo che non è affatto facile raccontare. La tua scelta è frutto di un grande talento e di un grande cuore e questo è impossibile non vederlo.
Per me questa é stata la piu bella delle newsletter che hai mandato. Forse perché siamo cresciute negli stessi anni, negli stessi posti, mangiando le stesse cose (indimenticabile la torta moka con gli oro saiwa inzuppati nel caffé e il burro montato, la chiedo a mia zia ogni volta che vado a mangiare da lei - e intramontabile la pasta panna e salmone). Inoltre di recente mi sono trovata proprio a parlare di come quanto il mio desiderio piu profondo sia la normalitá, una vita serena, senza drammi, senza estremi, una vita TRANQUILLA. Forse questo filo che ci lega, nonostante io non sappia cucinare come te - anzi, direi di me che io non sappia cucinare affatto, é quello che ti rende in assoluto la mia foodblogger preferita. Bella, bellissima davvero questa newsletter. Grazie per averla scritta. E anche se io sono una di quelle che é emigrata, ci vediamo a Siena :)
Mi piace tanto leggerti, lo faccio sempre con grande attenzione ogni volta che ricevo la tua newsletter e oggi mi hai sorpresa quando hai ricordato i "mangiarini" che facevi da piccola: facevo la stessa cosa, lo chiamavo "mangiarono vero". Certe foglie erano le bistecche, certe bacche rosse i pomodori..
Ho sempre vissuto in provincia anche io e da Toscana come te, mi rispecchio molto in quello che dici. Continua così, sei d'esempio e di ispirazione anche per i nostri figlioli, che possano trovare il loro equilibrio prendendo il meglio da questa meravigliosa, ordinaria provincia!
Che meraviglia di post! L'ho divorato e vi ho trovato molte risonanze con quella che è stata (in ambito totalmente diverso) la mia esperienza e la serie delle mie scelte. Grazie! 😘
Ohhh, Giulia, mi hai proprio emozionato stamattina! Ho visto proprio il potere salvifico della cucina. E mi sono rivista un po', mi sono ritrovata. Quei gesti che liberano la mente, la maniera di accudire ed entrare nel cuore degli altri attraverso i nostri piatti...
Buon giorno Giulia, che lettera commovente. Hai una straordinaria capacità di raccontare.
La tua cucina è quella di tutti i giorni, del pranzo della domenica con la famiglia. È questa la cucina, non le tecniche o i piatti di moda o dello chef del momento. Purtroppo il mio inglese non mi permette di acquistare il tuo libro. È una lingua che non conosco e che non mi interessa imparare , ho 57 anni e voglio fare solo quello che mi piace.
In attesa del libro in italiano, un buon proseguimento per le tue attività.
È un atteggiamento molto italiano pensare che la gastronomia (come tante altre cose) sia solo stelle, piedistalli e snobismo, che sia una materia che pochi eletti possono “maneggiare” quando la vita, e la realtà, sono intessute di un cibo che non è affatto facile raccontare. La tua scelta è frutto di un grande talento e di un grande cuore e questo è impossibile non vederlo.
Per me questa é stata la piu bella delle newsletter che hai mandato. Forse perché siamo cresciute negli stessi anni, negli stessi posti, mangiando le stesse cose (indimenticabile la torta moka con gli oro saiwa inzuppati nel caffé e il burro montato, la chiedo a mia zia ogni volta che vado a mangiare da lei - e intramontabile la pasta panna e salmone). Inoltre di recente mi sono trovata proprio a parlare di come quanto il mio desiderio piu profondo sia la normalitá, una vita serena, senza drammi, senza estremi, una vita TRANQUILLA. Forse questo filo che ci lega, nonostante io non sappia cucinare come te - anzi, direi di me che io non sappia cucinare affatto, é quello che ti rende in assoluto la mia foodblogger preferita. Bella, bellissima davvero questa newsletter. Grazie per averla scritta. E anche se io sono una di quelle che é emigrata, ci vediamo a Siena :)