Porchetta - Un cibo di strada molto amato
Come ricompensa per il mio lavoro, potevo mangiare tutta porchetta che volevo. E io allungavo sempre la mano a raccogliere i bricioli di cotenna: croccante, salata, irresistibile.
Il cibo e una cucina piena di attività sono da sempre il mio porto sicuro.
Una quindicina di anni fa, fui invitata ad aiutare alcuni amici durante un festival della birra, organizzato per sostenere un’associazione benefica locale a Castellina in Chianti. Era estate, una band del paese suonava musica a tutto volume, e conoscevo giusto due persone in cucina.
Afferrai il coltello seghettato più grande che trovai e mi impossessai della postazione della porchetta.
Quella sera affettai 20 chili di porchetta, mentre il mondo intorno girava veloce, rumoroso, reso allegro e chiassoso dai fusti di birra serviti a ritmo serrato. Mi piaceva quello che stavo facendo e il luogo privilegiato nel quale mi muovevo a mio agio: potevo osservare la notte dispiegarsi davanti a me, senza essere notata.
Come ricompensa, potevo mangiare tutta porchetta che volevo. E io allungavo sempre la mano a raccogliere i bricioli di cotenna: croccante, salata, irresistibile.
Quando affetti la porchetta, la pelle è croccante. Si spezza in scaglie che cadono sul tagliere, poi si arrende al coltello, rivelando il grasso aromatico, morbido e cremoso, impregnato di un mix di aglio, rosmarino, salvia, sale e pepe. Infine, trovi la carne, succosa se la porchetta è stata arrostita come si deve.
Con un movimento fluido, sollevi le fette spesse di porchetta con il coltello seghettato e le adagi su un morbido panino di pane bianco che ricorda la porchetta stessa: ha una crosta croccante e una mollica soffice e umida.
Non so nemmeno quanti panini con la porchetta ho servito quella sera, e preferisco non ricordare quanta porchetta ho mangiato, ridendo e muovendomi al ritmo della musica assordante.
Mi piace la semplicità dello street food, anche perché mi ricorda gli anni spensierati della gioventù, quando è normale fermarsi a un food truck per un panino con la porchetta su una piazzola, dopo un concerto, o durante una gita domenicale a un mercato dell’antiquariato.
Così ho pensato di preparare una mia versione della porchetta da condividere con voi. Qualcosa di più gestibile: non l’intero maiale, ma una parte della lonza, con la cotenna, qualche ora in forno, un mix di erbe toscane e un panino fragrante.
Altro street food dall'archivio del blog
Il cibo di strada è una delle corsie preferenziali a nostra disposizione – una delle più soddisfacenti a mio parere – per comprendere le abitudini di un luogo che volete scoprire. Se volete capire una città, mangiate come i locali.
Livorno è famosa per la sua torta di ceci, Firenze per i panini al lampredotto. E Arezzo? Arezzo ha diverse specialità, ma quella che non puoi assolutamente perdere è la porchetta. I panini con la porchetta sono i protagonisti dello street food in ogni fiera o mercato, e a buon diritto. Gli aretini amano la porchetta incondizionatamente, che sia racchiusa in un panino o servita da sola.
Panino al lampredotto, il cibo di strada fiorentino. Se la curiosità o un profumo invitante vi hanno portato proprio lì, a Firenze, a far la fila per un lampredotto dietro ad operai con i pantaloni sporchi di vernice, impiegati con la cravatta un po’ allentata, turisti coraggiosi con guide consunte e piene di segnalibri in mano e giovani con un grande appetito, per la vita e per il cibo, siate pronti a prendere delle decisioni. Ammollato nel brodo? salsa piccante? salsa verde? solo sale e pepe? Potrete avere una decisa consapevolezza di voi stessi in un giorno qualsiasi a Firenze per meno di 5€.
Torta di ceci, il cibo di strada di Livorno. La torta, proprio così, con l’articolo, perché di torte per i livornesi ce n’è solo una, quella di ceci. Non chiamatela cecina, perché quella—uguale nella forma, negli ingredienti, nella cottura e nel sapore—la potete trovare invece a Pisa. Se volete potete riferirvi alla torta con “cinque e cinque”, questo vi è concesso: tipico street food popolare di Livorno, in passato potevi ordinare cinque centesimi di torta e cinque centesimi di pane, di solito lo sfilatino detto francesino, o la schiacciatina tonda morbida.