La mia lettera d'amore alla dispensa ❤️

Alla dispensa, che mi fa sentire sicura, protetta, amata, accudita.

Grazie a Substack, possiamo provare in anteprima la funzione video, cosa che nei prossimi mesi ci darà la possibilità di portarvi con noi in cucina, al mercato, e nell’orto. Al momento le nostre risorse ci permettono di avere i sottotitoli solo in inglese, ma spero che, man mano che gli iscritti a questa newsletter cresceranno, potremo investire più risorse per darvi i sottotitoli anche in italiano.

Alla dispensa, che mi fa sentire sicura, protetta, amata, accudita.

Avevo circa tredici anni quando la mia prof delle medie ci dette come compito a casa un tema sulla nostra stanza preferita. Io descrissi la dispensa. Avrei potuto facilmente parlare della camera da letto che dividevo con mia sorella, dove avevo tutti i miei libri e i miei segreti, o del soggiorno dove passavo la maggior parte delle mie giornate, facendo i compiti, guardando la tv, leggendo, o accoccolata sul divano la sera. Ma no, scelsi la dispensa di casa.

Era, ed è ancora, una dispensa ricavata nel sottoscala, una stanzina buia con una finestra grande come un francobollo. Quella stanza mi sembrava la caverna di Ali Baba, piena di tesori e scoperte inaspettate.

Quella dispensa mi ha sempre fatta sentire al sicuro, protetta, amata, accudita.

Mamma tiene in dispensa tutte le conserve di pomodoro che fa durante l'estate: i pelati, pomodori pelati imbottigliati con una sola foglia di basilico; la passata, la conserva più semplice, una passata di pomodoro fatta per la pizza e il punto di partenza per i sughi della pasta; e la pomarola, una salsa di pomodoro più scura e saporita arricchita con carote, sedano, cipolla e prezzemolo. La pomarola necessita solo di una noce di burro per condire una ciotola di spaghetti o di penne.

Le conserve di pomodoro coprivano un intero scaffale. Poi c'erano tutte le confetture estive. Mamma comincia con le prime albicocche all'inizio della buona stagione, mettendo da parte alcuni vasetti di una tonalità arancione brillante. Poi arriva il tempo delle prugne, che regalano una confettura rosso rubino, leggermente aspra, e la mia preferita per la crostata.

La confettura di more è la conserva di cui mia mamma va più fiera, perché per lei significa svegliarsi all'alba per avventurarsi lungo la nostra strada di campagna fino ai margini del bosco, dove le more crescono protette dall'ombra delle querce e dei lecci, non lontano da un ruscello. Lì raccoglie le more una ad una, lottando contro i rovi, le api e i tafani. Poi torna a casa a metà mattina, con le braccia graffiate dai rovi, e prepara immediatamente la sua famosa confettura in un pentolone che borbotta sul fornello. È una marmellata densa e vellutata, quasi nera, con sfumature bluastre, la mia preferita sulle fette di pane imburrate per colazione.

Ancora oggi, ogni volta che entro nella sua dispensa, mi sento tranquilla, protetta. Cerco i barattoli con le sue etichette scritte a mano, i fichi secchi che fa in estate, o i preziosi barattoli di melanzane sott'olio.

È lì che è nato il mio amore per la dispensa.

In casa mia, la dispensa è una compagnia tangibile. In questo spazio sacro, raccolgo barattoli di conserve fatte in casa, composte e verdure sottaceto, bottiglie di olio extravergine d'oliva, una collezione di diversi tipi di farine, dalla farina per il pane ricca di proteine alla mia amata farina di ceci e castagne, sacchetti di legumi, barattoli di pomodori in scatola, frutta secca, cioccolato fondente, pasta secca, diverse varietà di riso, orzo, farro, avena e segale, le scorze di arancia e cedro candite fatte in casa, e le mie scorte di capperi, pomodori secchi e origano del Salento. Il mio amore per la dispensa va di pari passo con la mia passione per le conserve di stagione.

Vivendo in campagna, tendiamo a fare la spesa una volta alla settimana, quindi sento il bisogno di avere una dispensa ben fornita, perché non voglio avventurarmi di nuovo in città se manca un ingrediente. In effetti, questo approccio alla cucina basato sulla dispensa ti insegna a concentrarti su ciò che hai, piuttosto che su ciò che ti manca. Sono orgogliosa dei miei barattoli allineati sugli scaffali. Mi sento sicura sapendo che, qualunque cosa accada, ho un po' di pasta, fagioli, salsa di pomodoro, tonno in scatola o acciughe per preparare un pasto adatto a una regina. Sono un'accanita sostenitrice di una dispensa ben fornita non perché mi piaccia fare spese folli per gli ingredienti, ma perché avere le proprie scorte ben organizzate, varie e possibilmente acquistate in grandi quantità direttamente dai produttori o fatte in casa è un modo per mangiare bene, tenendo d'occhio anche il budget.

Anche se cerco di pianificare i pasti, per avere un'idea di ciò che mangeremo durante la settimana, mi piace improvvisare con ciò che posso trovare in dispensa.

È un modo di cucinare creativo, semplice e liberatorio. Ma per essere altamente efficace, devi prima lavorare sulla tua dispensa.

Ecco perché nel giorno di San Valentino, ho scritto una lettera d'amore proprio alla dispensa, uno dei miei primi amori, una compagna fedele, un’amica ds sempre.


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Autori
Giulia Scarpaleggia