Il Tronchetto di Natale
Il nostro regalo di Natale per voi: la ricetta per preparare un tronchetto di Natale festoso
A casa facciamo il rotolino, il rotolo di pan di Spagna, fin da quando ero bambina. Era il nostro dolce, quello che portavamo alle cene con gli amici, perché faceva contenti sia adulti che bambini. Era anche una merenda da occasioni speciali, arrivava a metà del pomeriggio di compiti insieme a una tazza di tè.
Più semplice di quello che ci si può aspettare, questo dolce si adatta con facilità a ogni stagione e alla dispensa. Puoi farcire il pan di Spagna con la tua confettura preferita, con panna montata e frutti di bosco in estate, con la crema pasticciera alla vaniglia, al limone o con un crema di cioccolato intensa, quasi amara.
Cambia la bagna e avrai dolci diversi con caratteri adatti a ogni occasione: scegliete il caffè per un piacevole dopo cena, un liquore inebriante per un dolce da grandi o uno sciroppo di frutta per un festa di bambini.
Non c’è niente di più semplice che trasformare un rotolo di pan di Spagna in un tronchetto di Natale.
Perché amo così tanto il tronchetto di Natale?
Prima che qualsiasi pubblicità della Coca Cola con un omone panciuto e vestito di rosso influenzasse i miei sogni di bambina, c’era il ceppo.
È una tradizione antichissima che affonda la sua origine nei riti pre Cristiani, forse legata addirittura ai riti del Solstizio d’inverno: il ceppo, un enorme tronco di legno, veniva messo la sera della vigilia nel camino per bruciare piano piano per la famiglia riunita per la veglia di Natale fino al giorno successivo, o addirittura fino a Capodanno o alla Befana. In alcune famiglie questo tronco veniva anche benedetto, unto e decorato ed accesso ritualmente dal capo famiglia.
Erano sicuramente altri tempi, tronchi grandissimi e camini all’interno dei quali era addirittura possibile sedersi ai lati, che occupavano gran parte di una stanza enorme delle case di campagna di una volta. Il ceppo rappresentava simbolicamente l’unione tra due mondi, quello della terra, dell’inverno, della morte e del buio dove affondava le sue radici e quello della luce, dell’aria e della vita dove allungava invece i suoi rami verso l’alto. Segnava il passaggio alla giorni della luce e richiamava attorno al suo cuore luminoso e caldo anche la famiglia, divenendone poi il simbolo insieme al camino.
Il ceppo portava anche i regali ai bambini – piccole cose, frutta dolce e qualche giocattolo. Con il passare del tempo il ceppo si trasforma, diventa stilizzato, viene impersonato da un omone enorme con una capigliatura folta e arruffata. Nelle varie zone della Toscana il rito si evolve in maniera diversa, ma è possibile vedere nella tradizione del ceppo l’origine dell’albero di Natale decorato e di Babbo Natale, chiamato appunto Ceppo in Toscana. Pian piano questa tradizione si è persa e il ceppo si è spento, lasciando via libera al Babbo Natale vestito di rosso, che proprio dal camino arriva la notte della vigilia, lasciando tracce di cenere intorno ai regali.
Il fuoco del camino che richiama attorno al cuore della casa la famiglia, il Natale cristiano del Gesù Bambino nel Presepe e della candela accesa la notte ad illuminare la strada, Natale come festa pre cristiana della luce che ritorna: per me tutte queste tradizioni si fondono insieme, e rappresentano quello che è il mio Natale, l’occasione per riunirsi tutti insieme in famiglia. Ritrovarsi il giorno di Natale ha un significato speciale, e l’emozione del risveglio è anche legata a questo.
Hai mai preparato un tronchetto di Natale fatto in casa? C’è un dolce che per te significa Natale più di ogni altro? Raccontami le tue esperienze in cucina durante le feste! Quali sono le tue decorazioni preferite o gli abbinamenti di sapori che ami di più?
Se provi questa ricetta, condividi una foto o lascia un commento: mi piacerebbe vedere le tue creazioni e sapere come personalizzi il tuo Tronchetto di Natale! 🎄🍰