Benvenuto Febbraio
Una lettera con 10 ricette da cucinare questo mese e un aggiornamento sul libro
Quando ero una bambina, affrettavo il tempo.
Era estate e già pensavo al momento in cui sarei tornata a scuola. Compravo il diario, i quaderni e le matite nuove molto prima di averne bisogno, solo per il piacere di tenerli sulla mia scrivania, per settimane. Ero un'allieva entusiasta.
Alle prime piogge autunnali, quando bastava una sciarpa e un maglione in più, prendevo subito la mia giacca pesante invernale dall'armadio, perché significava che il Natale era vicino, molto vicino. Era bene essere pronti con i vestiti giusti.
Molti amici stranieri mi hanno detto che la considerano un'abitudine molto italiana: tendiamo a vestirci secondo il calendario, non in base al tempo effettivo.
Poi, con il timido sole di marzo, sentivo la primavera sbocciare dentro di me. Abbandonavo quella giacca invernale pesante in un angolo, prendevo un raffreddore e tornavo subito alla giacca nel giro di un paio di giorni.
Anticipavo il tempo, affrettavo le stagioni, impaziente di vedere e vivere quello che sarebbe venuto dopo.
Cucinare mi ha insegnato a vivere la stagione
Quando ho iniziato a frequentare più spesso i mercati, ho capito l'importanza - e la bellezza! - di vivere la stagione in cui siamo.
L'inverno è fatto per le verdure amare, per i carciofi e i cavoli, per zuppe e stufati, per borse piene di agrumi, maglioni caldi di lana e una sciarpa in più. Non ha senso affrettare la stagione e comprare ora fragole che sanno solo di acqua. È più sostenibile, conveniente e soddisfacente comprare ciò che è di stagione. Ha tutto un sapore migliore, e costa anche meno.
Rispettare la stagione crea attesa, perché si sa che la primavera è dietro l'angolo con i suoi asparagi e i pisellini più delicati, con le fave e i carciofi. Si può aspettare, godendo per il momento dei finocchi caramellati in forno, di un’insalata di radicchio con una vinaigrette agrumata o della cicoria ripassata con olio d'oliva, aglio e peperoncino.
Ho raccolto qui per te 10 ricette di stagione dall'archivio del blog, adatte a febbraio, e al suo clima invernale.
Dieci ricette da cucinare questo mese
Lasagne alla Bolognese. Oltre alla pasta fresca agli spinaci e al ragù, rimaniamo ovviamente sul classico. Una besciamella morbida, profumata di noce moscata, e tanto Parmigiano Reggiano grattugiato a pioggia. Questi sono gli ingredienti essenziali delle lasagne alla bolognese.
Gnudi di ricotta e cavolo nero. Ci sono due ingredienti fondamentali qui che possono aiutarti a alleviare l’ansia mentre aspetti che i tuoi gnudi risalgano in superficie: ricotta e cavolo nero. Usa una ricotta ben sgocciolata e strizza molto bene il cavolo nero cotto. Una volta fatto questo, gli gnudi saranno il tuo prossimo successo in cucina.
Tagliatelle con cavolo romanesco e burrata. Puoi usare il cavolo romanesco così come il cavolfiore o i broccoli, anche se trovo che questo prodigio della natura, tanto meraviglioso nella sua conformazione spaziale, abbia anche il gusto più delicato e cremoso di tutte le altre crucifere. Quanto alla burrata, puoi sostituirla con stracciatella o pezzettini di mozzarella, di bufala o fiordilatte. L’importante è comunque aggiungere il latticino che avete scelto all’ultimo, perché il suo ruolo nell’equilibrio del piatto non è solo quello di aggiungere un buon sapore di latte che ammorbidisce la salinità dell’acciuga e il sapore del cavolo, ma anche quello di creare un contrasto di temperature.
Pasta e fagioli. Tra le numerose paste e legumi della tradizione gastronomica italiana, qualcosa che accomuna tutta la penisola, da Nord a Sud, pasta e fagioli è forse la mia preferita. È tanto essenziale nella sua preparazione e nella lista degli ingredienti quanto ricca e complessa all’assaggio.
Ossobuco alla fiorentina. Nella cucina toscana, l’ossobuco si cuoce spesso al pomodoro, con un generoso battuto di base che rende il sugo corposo. Si serve con un po’ di polenta morbida, con qualche patata lessa, o semplicemente con tanto pane, che servirà tanto per raccogliere il sugo, quanto per spalmarci sopra il midollo.
Insalata di pollo, fagioli e radicchio. Prima ho fatto il brodo di pollo, poi con la carne ho preparato un’insalata che sta a cavallo tra l’inverno e la primavera, tra il comfort dei fagioli e del pollo lesso e la freschezza del radicchio tardivo e della giardiniera, che ricordano proprio quei giorni di primavera ancora freddi, col vento tagliente ma col cielo terso e pulito. L’ho servita come antipasto con un po’ di pane tostato per un pranzo di famiglia, con il leggero sentore d’aceto della giardiniera che risveglia l’appetito.
Teglia di patate e carciofi. Le patate e i carciofi cuociono ben coperti dalla mollica del pane bagnata di acqua e olio, intrisa di profumi, e diventano un tutt’uno con il pane e il formaggio. Quando tolgo questa teglia dal forno non posso fare a meno di sorridere: profuma di casa, degli inverni di qualche anno fa, delle ricette che nonna fa ancora sue, a novant’anni, col piglio e la curiosità di una che ancora ama farsi stupire in cucina.
Polpette all’uccelletto. I fagioli all’uccelletto sono forse uno dei piatti più iconici della cucina toscana: ha fagioli e salsicce, cotti insieme a fuoco dolce fino a che i fagioli non diventano cremosi e le salsicce non rilasciano grasso e sapore. Si trova in ogni trattoria in Toscana, a volte presentato come contorno di sostanza, altre come piatto unico. Io ho trasformato le salsicce in polpette, ho aggiunto i semi di finocchio, ho cotto tutto insieme, ho invitato qualche amico a cena e ho dato libero sfogo alla mia voglia di tradizione, alla mia nostalgia, e alla mia irriverenza.
Crostata di farro e ricotta. Questa crostata di farro assomiglia alla torta di riso che tanto piace a mamma, ma nasconde qualche sorpresa: all’interno di un guscio di frolla friabile c’è il farro decorticato invece del riso. La crostata è poi ammorbidita dalla ricotta fresca, alla quale ho aggiunto la scorza grattata di un’arancia per darle un profumo da merenda invernale e una manciata di gocce di cioccolato.
Bomboloni toscani. I bomboloni toscani sono tipicamente ripieni di crema pasticciera. A differenza dei krapfen, vengono riempiti una volta fritti: ti servirà quindi una tasca o una siringa da pasticcieri, con il beccuccio dalla punta stretta, così da poter facilmente bucare il bombolone ancora caldo e riempirlo di crema. Questa volta ho riempito i miei bomboloni con una confettura di mirtilli fatta la scorsa estate, avevo voglia di un ripieno fruttato.
Aggiornamenti sul libro
Al momento siamo impegnati a provare e riprovare le ricette del nostro libro - inforna, impasta, cuoci, friggi, soffriggi, monta, assaggia e ripeti. Stiamo limando l'indice e mi sto perdutamente innamorando di alcuni piatti che sono entrati immediatamente nel nostro repertorio di cucina familiare.
Spesso ho un'assistente speciale in cucina, che è prontissima per il suo primo assaggio di cibo vero.
I nostri corsi di cucina su Udemy
In attesa di riprendere con i corsi in presenza nel nostro studio, qualche mese fa abbiamo lanciato dei corsi di cucina virtuali su Udemy.
Al corso di cucina toscana si è appena aggiunto, viste le tante richieste, un corso di cucina toscana vegana, dove ti racconto delle ricette più tipiche della nostra cucina che sono anche naturalmente vegane, come la pappa al pomodoro, la ribollita, la panzanella o il castagnaccio.
I corsi cono in inglese, ma abbiamo aggiunto anche i sottotitoli per renderli fruibili da tutti. Trovi tutte le info per iscriverti qui.